Il riscatto della Ferragni
Ma ci sono poi le stories pubblicate su Instagram, in cui l'influencer «ritrova la forza che l'ha sempre caratterizzata, l'empowrment femminile. Riscatta la sua immagine e torna protagonista in una veste diversa, quella di una vittima che sa reagire alle avversità. Una donna in cui si possono riconoscere tante altre abbandonate nel momento del bisogno». Non solo, la crisi coniugale - secondo Polesana - serve anche per «far appassionare i followers a quello che alla fine è una specie di reality. Adesso in primo piano tornano gli affari di cuore, la famiglia, rispetto ai guai che ha avuto». Un ottimo modo per «attivare maggiormente processi di identificazione da parte dei followers, di più simpatia e comprensione».
Chiara Ferragni, dopo qualche scivolone iniziale a dicembre (che non era sfuggito alla professoressa Polesana), sarebbe quindi riuscita a trovare una chiave giusta per risalire la china dopo lo scandalo del Pandoro griffato. «Ha lavorato molto su se stessa, puntando di più sulla sua umanità e sulle sue fragilità. Infatti evita di postare contenuti che la ritraggano in situazioni di grande mondanità e lusso. È come se stesse espiando le sue colpe per arrivare attraverso la sofferenza a una sorta di purificazione. Il modello narrativo è quello del viaggio dell'eroe», spiega all'Adnkronos la docente di Sociologia dei media dell'università Iulm, autrice nel 2017 del saggio pubblicato sulla rivista Mediascapes Chiara Ferragni: il corpo simulato.
A Ferragni la professoressa che da anni ne fa un oggetto di studio riconosce «una grande abilità: presentandosi attraverso le sue fragilità come una donna qualunque che sta affrontando un momento di difficoltà, riesce quasi a far dimenticare tutto quello che veniva prima». Insomma l'influencer «riesce a stupirci continuamente». Polesana però non è convinta che la rottura, anche se confermata, sarà definitiva, «anche perché - osserva - conseguenze sarebbero negative per entrambi, due persone così diverse che si completano a vicenda».