Bambini ritrovati nella giungla, come sono sopravvissuti: «Grazie agli insegnamenti della nonna». Costruivano capanne e bende

Domenica 11 Giugno 2023, 08:10 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 14:41

I riti indigeni

Alla fine di ogni giornata, quando scendeva la notte, gli indigeni impegnati nelle ricerche celebravano un rito per propiziare la riuscita della loro missione. Lo riporta l'online del settimanale colombiano La Semana. Gli scout dei popoli nativi masticavano mambe (polvere delle foglie di coca), e bruciavano peperoncini, mentre uno di loro si metteva in comunicazione con un parente morto. Secondo il racconto degli indigeni, in passato avevano combattuto contro le forze del male della jungla, una specie di energia che si incarna in tigri, tapiri e altri animali e per metterli in fuga, avevano sparso polvere di peperoncini bruciati, come se fosse incenso, nei luoghi in cui vivono questi animali ritenuti malvagi. Secondo le credenze della comunità Yurapari, in Amazzonia, ogni territorio è protetto da spiriti che si prendono cura dell'area. «I bambini sono in buone condizioni perché queste forze si sono prese cura di loro», ha spiegato uno scout indigeno.

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