«Andava a 160 all'ora»
«Cosa vuole che le dica? Siamo distrutti. Non ha senso morire in questo modo, falciati in vacanza da un'auto piombata alle spalle». Queste le parole a Il Gazzettino di Marco Potente, figlio di Mariagrazia Zuin, cognato di Marco Antoniello e zio del piccolo Mattia, vittime della tragedia di Santo Stefano di Cadore, è un uomo senza forze. Vedere suo padre Lucio, un uomo tutto d'un pezzo, il "sergente di ferro", come lo chiamavano nell'ambiente del pallone i compagni di squadra prima e i calciatori che allenava poi, sciogliersi in un pianto.