Michela Murgia «torna» con il suo ultimo libro “Dare la vita”: dalla gestazione alla maternità e la famiglia queer. I punti principali

Martedì 9 Gennaio 2024, 16:12


La gestazione

La seconda parte del saggio è dedicata alla gestazione per altri, che è il tema intrecciato a quello della «famiglia queer». La scrittrice sottolinea che che l'espressione «maternità surrogata» riduce la maternità alla sola gravidanza, quindi sarebbe più appropriato parlare di «gravidanza surrogata». Già la legge divide il concetto di maternità da quello di gravidanza, perché si può utilizzare la Legge 194 sull'interruzione di gravidanza, oppure rinunciare permanentemente a prendersi cura del neonato dopo il parto. Tutte le volte che si fa invece coincidere la maternità con la gravidanza si fa un'operazione contro le donne, per attaccarle quando per «i motivi più svariati provassero a scegliere di non essere madri».


L'attivista spiega : «La gestazione per altrə dal punto di vista formale non è altro che una gravidanza indesiderata – dato che per sé stesse non la si sarebbe intrapresa – portata a termine invece che interrotta. Lo stesso principio che difende il diritto di interrompere una gravidanza dovrebbe, a rigor di logica, essere applicato al diritto di darle inizio e portarla a compimento a prescindere dal fatto che ci sia di mezzo un accordo economico».. Vuole approfondire la questione. «La domanda fondamentale: è lecito ricercare la vita a ogni costo? Se esiste un limite, qual è?»

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