Cacciò da scuola un bambino di 6 anni iperattivo: sospeso il preside. «Riccorrerò al giudice del lavoro, certo della verità»

Lunedì 11 Marzo 2024, 10:42 - Ultimo aggiornamento: 13:43

La sospensione e il ricorso al Tar

Il 26 febbraio i genitori del bimbo, affetto da un disturbo del deficit con iperattività, avevano ricevuto una pec che comunicava loro la sospensione del figlio, un durissimo provvedimento deciso dal consiglio di istituto per "comportamenti" considerati non idonei per la comunità scolastica. Eppure, come certifica l'equipe che lo ha in cura, il bimbo dovrebbe essere aiutato anche con un insegnante di sostegno che lo stesso Tar nell'ordinanza di revoca del provvedimento di sospensione ha intimato alla scuola di attivare.

Quindi il 3 marzo riportano a scuola il bambino ma la bidella blocca loro il passaggio: «Non l'ho fatto entrare perchè ancora non sapevo del pronunciamento del tribunale: la segreteria non aveva ancora aperto la posta e quindi nessuno, nemmeno io, sapeva della decisione del Tar di fermare l'allontanamento», spiega il preside Agresti. Che anzi accusa: «Il problema della vicenda è semplicemente la famiglia che ritiene la scuola un babysitteraggio e se ne infischia del fatto che altri 21 bambini non stanno imparando a leggere e scrivere a causa della situazione della classe».

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