Ilaria Salis, il papà Roberto: «Domiciliari in Ungheria? Avevamo paura di trovare i naziskin con le spranghe sotto casa»

Sabato 17 Febbraio 2024, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 21:55

«Rischiavamo di incontrare nazisti con le spranghe»

«Ilaria, soprattutto, e noi come famiglia siamo terrorizzati dall’ambiente che la circonda sin dal momento dell’arresto. Non avevamo mai preso in considerazione i domiciliari in Ungheria perché avrebbe significato, per me e mia moglie, prendere domicilio a Budapest con il rischio di andare a fare la spesa e incontrare i nazisti con le spranghe che ci aspettavano sull’uscio di casa. Non ci sembrava una grande idea».

«Adesso, però, ci sono due ministri che hanno detto che questa è la scelta giusta: mi auguro che, attraverso i servizi segreti e le reti diplomatiche, possano garantire che la richiesta degli arresti domiciliari in Ungheria sia esente da qualsiasi rischio e pericolo». «Mia figlia mi ha detto che ieri hanno iniziato ad imbiancare la sua cella con interventi di ristrutturazione delle docce. E’ incredibile che questo sia accaduto solo dopo il caos mediatico che si è scatenato. Non dimentichiamoci che in Ungheria esistono una ventina di casi analoghi di cui nessuno parla».

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