«Non sentivo più il mio corpo... »
Nel bel mezzo di una risposta, la ragazza sorride e poi specifica: «Mi scusi presidente se a volte rido ma non...è un tic che mi è venuto dopo, mi viene quando sono in ansia». La voce sottile di questa ragazza scorre senza intoppi quando parla del suo passato lontano: gli studi al liceo, il collegio prestigioso di Milano, la vita all’estero con suo padre, la laurea in Fashion styling... ma si inceppa per la tensione quando le chiedono particolari che vorrebbe dimenticare: «Non sentivo più il mio corpo... non è che c’era tutto sto movimento che potevo muovere la testa e tutto quanto... Sennò mi sarei risparmiata di aver questa c***o di cosa, no? Non mi piace... ste domande...».
E comunque, non si è mai sottratta a nessuna domanda. «Mi sento come scorticata» commenta alla fine della sua quarta giornata di udienza. «Ma se deve funzionare così va bene, io resisto».