Crollo Firenze, perché la trave è venuta giù? I pm: «Errore nella progettazione»

Martedì 20 Febbraio 2024, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 08:23

Le incognite sul fissaggio

Ma la trave, secondo quanto trapelato da personale della Rdb di Atri, avrebbe avuto bisogno di un ulteriore fissaggio, che non sarebbe avvenuto quando invece sono iniziate le operazioni di «gettata». Gli inquirenti stanno accertando anche questo aspetto e il ruolo che questa ipotetica “dimenticanza“ avrebbe avuto nella dinamica del cedimento.

L’errore progettuale. Ma è possibile che lo stendimento del cemento della soletta, iniziato da pochi minuti nella mattinata di venerdì scorso - il crollo è avvenuto alle 8.52, dunque all’inizio della giornata lavorativa nel cantiere -, sia stati sufficiente a far venire giù la trave? Ecco quindi che gli inquirenti prendono in considerazione che, in assenza di un errore nella produzione dei prefabbricati, lo “scheletro“ della futura Esselunga sia stato edificato portandosi dietro un errore di progettazione. Un vero e proprio svarione emerso in tutta la sua drammaticità.

Il 19 febbraio, sul luogo del disastro è arrivato Renzo Berti, direttore della prevenzione della Asl Toscana centro. «Su una grande opera come questa, dal volume economico importante, c’è un monitoraggio molto frequente». L’ultima verifica sulla sicurezza risale al 12 gennaio scorso e, aggiunge: «Non abbiamo rilevato niente».

Gli operai erano regolari

Gli operai nel cantiere di via Mariti erano regolari? Il procuratore Filippo Spiezia puntualizza che dopo le prime verifiche, emergerebbe l’irregolarità sul territorio italiano di alcuni lavoratori. Una delle vittime nordafricane avrebbe un permesso di soggiorno rifiutato nel 2020. Sono in corso accertamenti sulla sua posizione (questo non significa automaticamente irregolarità sul territorio: potrebbe aver infatti aver impugnato il provvedimento di rigetto ed essere legittimamente impiegato al lavoro) e più in generale sulle mansioni e sull’inquadramento contrattuale non soltanto delle vittime, ma di tutte le persone che venerdì mattina erano nel cantiere di via Mariti.

Una ventina, stando ai registri acquisiti dalla procura. Molti di più secondo quanto apparirebbe nelle telecamere cittadine: persone con un casco in testa che, al momento dell’incidente, avrebbero velocemente abbandonato l’area.

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