Lavoro, gli italiani non vogliono più contratti stagionali: banconisti e baristi introvabili, un esercizio su 3 rischia la chiusura a Pasqua

È quanto emerge dalla ricerca dell'osservatorio Evolution Forum Business School sulle pmi, ideato dal formatore Gianluca Spadoni

Lavoro, gli italiani non vogliono più contratti stagionali: banconisti e baristi introvabili, un esercizio su 3 rischia la chiusura a Pasqua

di Redazione web

È allarme chiusura per un esercizio commerciale su tre durante le vacanze pasquali. Non per mancanza di prenotazioni - il Covid è ormai quasi un semplice ricordo - ma per mancanza di personale nonostante le immancabili offerte di lavoro stagionali. Il motivo? «Gli italiani di qualsiasi età in cerca di lavoro - spiega  la ricerca dell'osservatorio 'Evolution Forum Business School sulle pmi' - non sembrano disposti ad accettare contratti da stagionali, perché non danno più valore al posto fisso, bensì all'imparare, al fare esperienze nuove, ad aprirsi e viaggiare».

Per l'osservatorio - ideato dal formatore Gianluca Spadoni su un panel di oltre 1200 micro e piccoli imprenditori (cioè con fatturato sino ad 1 milione di euro, e meno di 5 dipendenti) e realizzato a ridosso del Ponte di Pasqua, la prima vera vacanza per le famiglie italiane nel 2024 - le attività riusciranno a non chiudere solo se gli imprenditori saranno disposti, in mancanza di dipendenti, a tornare ai fornelli.

Baristi e banconieri: quali sono le figure più ricercate

Le aziende ricercano soprattutto figure ultra specializzate per tutti quei negozi che vorrebbero restare aperti per il Ponte di Pasqua anche sabato e domenica, come per esempio: addetti alla pescheria (41%), addetti alla macelleria (40%); addetti alla gastronomia (38%); salumeria (34%), baristi (50%), panettieri (28%), pasticceri (26%), banconisti del fresco (22%). Una carenza di personale che oggi mette seriamente a rischio la sopravvivenza di un esercizio su tre.

Non a caso, secondo i dati di una ricerca Confcommercio, in Italia negli ultimi 12 mesi hanno chiuso 111.000 negozi di commercio al dettaglio e attività ambulanti, 8.000 dei quali soltanto nel 2023. Tra i settori più colpiti quello alimentare con il -12% di negozi aperti nell'ultimo anno. E una delle cause principali sarebbe proprio la mancanza di personale. Nelle grandi città poi, nel periodo pasquale vorrebbero restare aperti anche tutti i negozi legati al turismo di lusso, che sono alla spasmodica ricerca di: personal assistant (66%), ovvero commessi di altissimo profilo per negozi di lusso dei brand più famosi, con conoscenza delle lingue straniere come inglese, cinese, francese ma anche russo (nonostante l'embargo).

Personale d'hotel e customer care

Nelle località turistiche specie di mare, quello di Pasqua sarà il primo vero ponte del 2024, la "prova generale" delle vacanze estive.

In questo contesto, praticamente tutti gli albergatori sono alla disperata ricerca di personale di hotellerie: dal chef de rang ricercato dal 33% degli hotel (si tratta di persone che abbiano maturato esperienze all'estero, con conoscenza della lingua inglese) ai sous chef (secondo il 29% dei ristoratori), dai camerieri (47%) ai guardarobieri (40%), dal lavapiatti (22%) al congierge/portiere (21%).

Infine, secondo l'Osservatorio 'Evolution Forum Business School sulle pmi' nella galassia di tutti i servizi di Logistica collegati al settore turistico durante il periodo Pasqua, le pmi italiane del settore sono stremate perché cronicamente sotto organico, specie nei giorni festivi. Queste pmi cercano spasmodicamente: mulettisti (cioè in possesso di regolare patentino) per il 61% delle pmi; addetti al customer care per l'assistenza ai clienti in generale (55%) con conoscenza però delle lingue straniere.

Serve un cambio di mentalità da aprte degli imprenditori

«Le aziende hanno capito che va cambiata la loro offerta nel mondo del lavoro. La partita non si gioca più su 100 o 200 euro in più al mese in busta paga. Bisogna cercare di cambiare l'offerta partendo dal presupposto di costruire un'azienda in cui le persone vogliano stare; non solo per il guadagno, ma anche per aumentare le proprie competenze, trovando un ambiente lavorativo in cui si viene considerati e stimati e in cui l'imprenditore non è più il capo e basta come negli anni '80. Per il Ponte di Pasqua 2024 è assai probabile che ritroveremo perciò molti dei nostri imprenditori che, in assenza di stagionali, indosseranno il grembiule e ritorneranno ai fornelli in prima persona, oppure potrebbero essere costretti purtroppo a chiudere», commenta il formatore Spadoni.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Marzo 2024, 17:16
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