Allarme siccità, il governo: "Pronti a dichiarare lo stato di calamità"

Allarme siccità, il governo: "Pronti a dichiarare lo stato di calamità"
"Siamo pronti a dichiarare lo stato di calamità naturale", sono le parole del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina intervenendo sul problema siccità sollevato dal presidente Zingaretti e dalla sindaca Raggi. A Roma manca l'acqua.
 

LA NOTA DEL GOVERNO "Stiamo seguendo la situazione dall'inizio - continua Martina - siamo di fronte a un problema radicalmente nuovo per come si sta presentando quest'anno rispetto agli anni precedenti. Per quel che riguarda la tutela dell'agricoltura sui nostri territori stiamo cercando di intervenire, questa settimana è stato approvato un emendamento al decreto sud per consentire gli indennizzi col fondo di solidarietà anche in emergenza siccità. Stiamo lavorando a questo piano straordinario di interventi anche sul sistema idrico. Sono tutti passi fondamentali.
Ragioniamo sia nell'ottica del breve periodo sull'emergenza, sia nell'ottica del medio lungo periodo con interventi sulle infrastrutture. È un tema che dovremo mettere al centro della nostra attenzione di qui ai prossimi anni perché è un cambio radicale di modello che fa i conti con i cambiamenti climatici".
 

GLI AIUTI In arrivo, inoltre, 700 milioni di euro, per migliorare le infrastrutture irrigue. Come comunicato in una nota il Mipaaf ha attivato un bando, con una dotazione finanziaria di circa 600 milioni di euro e che verrà chiuso entro il 31 agosto. A questo si aggiunge un investimento di 107 milioni di euro su 6 opere irrigue già cantierabili e i cui lavori partiranno nei primi mesi del 2018.

STOP AI PRELIEVI DA BRACCIANO Con due atti amministrativi, la Regione ha determinato la sospensione del prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano. «A Roma l'acqua sta finendo», lancia l'allarme senza precedenti sulla siccità il governatore del Lazio Nicola Zingaretti. E lo scontro tra la Regione e l'Acea, l'azienda che cura la distribuzione idrica, prosegue, mentre la Capitale teme il razionamento tra una settimana a turno per un milione e mezzo di cittadini. Si cerca una soluzione, con la sindaca Virginia Raggi, chiamata in causa dall'opposizione, che chiede agli altri attori di trovare un accordo. Il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti conferma che «la situazione a Roma é critica» e tale da poter permettere alla Regione di chiedere lo stato di emergenza e di attivare le procedure a sostegno del settore agricolo. E più in generale, sulle criticità in atto in tutta Italia, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, assicura: «Siamo pronti a collaborare con le Regioni nel censimento dei danni e la verifica delle condizioni per dichiarare lo stato di eccezionale avversità atmosferica», con l'erogazione dei fondi collegati. La siccità che minaccia Roma, intanto, diventa terreno di scontro in questa torrida estate. La Regione Lazio, dopo aver disposto da venerdì prossimo, 28 luglio, a fine anno lo stop ai prelievi dal lago di Bracciano, che alimenta la capitale, parla per bocca del presidente Pd Zingaretti. Il livello del bacino d'acqua si è abbassato «con il rischio di catastrofe ambientale - afferma -. Abbiamo sette giorni per limitare al massimo il disagio per i cittadini. Sta finendo l'acqua a Roma». Se Acea, la multiutility capitolina che gestisce acqua e elettricità in città, punta il dito contro l'amministrazione regionale parlando di un atto «abnorme e illegittimo ma soprattutto inutile», in serata la Regione ribatte che i prelievi verranno sospesi perché Acea avrebbe superato i limiti stabiliti. La sindaca di Roma Virginia Raggi, da parte sua, avverte: «Sia fatto tutto il possibile per assicurare l'acqua ai cittadini». Per trovare una soluzione entro giovedì sono attesi uno o più incontri tra la Regione Lazio e l'Acea, che - in caso di fumata nera - potrebbe procedere ad un ricorso contro la decisione sullo stop ai prelievi al lago di Bracciano. Giovedì é prevista al ministero dell'Ambiente una riunione dell'Osservatorio permanente sull'Italia centrale. Le parole del presidente di Acea Ato 2 Paolo Saccani pesano come macigni: «In sette giorni non troveremo altra soluzione che razionare l'acqua a 1,5 milioni di romani, alle attività produttive, turistiche, ai palazzi delle istituzioni, al Vaticano: questo succederà. Non faremo il bene dell'immagine della Capitale d'Italia». Anche il Movimento 5 Stelle va all'attacco: «La Regione si è spinta troppo avanti senza coordinarsi con il Comune - sostiene il capogruppo in Campidoglio Paolo Ferrara -. Avrebbero dovuto sentire prima il Comune visto che è una misura molto impattante sui cittadini». Da parte sua, Raggi invita alla responsabilità: «Sono preoccupata e mi auguro che Regione e Acea trovino quanto prima una soluzione condivisa. Va fatto quanto necessario per aiutare e tutelare oltre un milione di romani. Come amministrazione capitolina - ricorda - siamo stati i primi a denunciare la situazione drammatica del lago di Bracciano e anche a subire critiche ingiustificate per alcune misure che con largo anticipo abbiamo messo in campo per evitare l'emergenza. Acea ha ridotto la captazione di acqua dal bacino di Bracciano negli scorsi mesi. Allo stesso tempo sta monitorando e riparando la rete idrica per mettere fine alle dispersioni. Insomma - rivendica la sindaca a 5 Stelle - un bel cambiamento rispetto al passato». La prima cittadina viene, invece, accusata dal Pd di «fare melina». I dem si schierano anche contro Acea accusata di fare «terrorismo psicologico». La multiutility «preleva dal lago di Bracciano solo l'8% di tutto il fabbisogno - sottolinea il governatore Zingaretti - e quindi immagino una quantità non importante dell'acqua. Far uscire l'acqua dai rubinetti è un diritto ma dobbiamo fare i conti con un problema enorme che è la siccità». Nella ricerca di una soluzione interviene il ministro Galletti: «C'è da scongiurare innanzitutto un danno ambientale per il lago e allo stesso tempo evitare un disagio forte a migliaia di cittadini romani».
CHIUSI UNA DECINA DI NASONI Sono stati chiusi una decina di "nasoni" per l'emergenza siccità a Roma. Lo ha annunciato la sindaca Raggi. «Saranno riaperte dopo alcuni interventi anti-dispersione e avranno un rubinetto, pur se siamo consapevoli che in passato i rubinetti sono stati derubati». Il piano di chiusura parziale delle tradizionali fontanelle di Roma andrà avanti nel corso dell'estate in maniera graduale e temporanea in funzione della risposta del sistema. L'obiettivo della multi-utility, a quanto si apprende, è non far mancare mai la copertura territoriale, con questa ratio: in uno stesso quadrante se se ne chiudono due, altri due ne restano attive. «Siamo riusciti a ridurre la captazione dal lago di bracciano di 500 litri al secondo, se non sbaglio partivamo da 1600-1700 litri», ha detto ancora Raggi durante l'audizione in commissione parlamentare sulle periferie. 
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 13 Marzo 2023, 10:58
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