Mahmood e la "Gioventù bruciata" nel suo primo EP: «Noi ragazzi degli anni '90 che non saremo mai come i nostri genitori»

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di Ilaria Del Prete
Il 21 settembre è una data indimenticabile per Mahmood: dopo il successo di "Nero Bali", la hit disco di Platino scritta con con Dario Faini per Elodie e Michele Bravi, il giovane cantautore italo egiziano debutta con il suo primo  EP, “Gioventù bruciata”, targato Island Records.



Cinque brani scelti tra una miriade di testi composti negli ultimi tre anni e mezzo che immortalano come fotografie attimi di vita vissuta conditi da un sound urban.  Prodotto da Ceri, MUUT e Katoo, Gioventù bruciata racchiude temi intimi e universali, a partire proprio da quello racchiuso nel titolo scelto per l'EP: una generazione, quella di chi come Mahmood è nato negli anni '90, destinata a «non poter vivere le esperienze delle generazioni precedenti», come ci ha spiegato lo stesso autore.
 
 


La scaletta parte con "Uramaki", istantanea della fine di una relazione, e scivola su "Milano Good Vibes", il singolo in rotazione dall'agosto 2018 nato in una calda giornata di luglio passata da solo a Milano. Il terzo brano è "Anni '90", featuring con Fabri Fibra: una collaborazione già collaudata con l'esperienza di Luna.  
La tracklist continua con Asia Occidente per concludersi con Mai Figlio Unico, in cui sono racchiusi i temi più personali legati al vissuto di Mahmood.




 
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Settembre 2018, 10:32
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