Maria Regina di Scozia, la sfida tra regine diventa una soap
di Boris Sollazzo
Bene, il risultato è disastroso, perché in scrittura così come nella messa in scena ci ritroviamo di fronte a un melodramma Reale di due rivali da operetta che si muovono in questa guerra politica con ritmi e svolte da soap. Una corona per due: la frivola regina di Scozia, Maria, e la mitica, asessuata Elisabetta I. La prima voleva essere madre, moglie e donna, liberamente, la seconda rispose al maschilismo delle corti e del potere divenendo essa stessa un uomo, proibendosi matrimonio e prole. Un'occasione d'oro per raccontare qualcosa di attuale, una lacerazione identitaria e collettiva nella coscienza femminile, che serve invece solo a ricordarci che Saoirse Ronan e Margot Robbie sono tra le migliori attrici di questa epoca. Nonostante il film. La prima, grazie al talento e al viso perfetta per qualsiasi film in costume, la seconda di nuovo imbruttita dopo I, Tonya, è qui per dimostrarci che è la nuova Meryl Streep senza distrarci con la sua incredibile bellezza. Sono loro a tenere in piedi 125 minuti di un lungometraggio più irritante di Marie Antoinette, dimostrandosi superiori a una sceneggiatura piatta, massacrata dal politicamente corretto, salvo un personaggio gay ritratto con più pregiudizi che in un cinepanettone. È imbarazzante comparare questo film allo splendido La favorita, ora consacrato da diverse nomination agli Oscar, scoprire come possano definirsi due lezioni di cinema. Maria Regina di Scozia su come non fare un film o uno script, l'opera di Lanthimos su come invece rendere la Storia un capolavoro.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Gennaio 2019, 09:20
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