Vannacci contro l'inchiesta disciplinare: «Nessun avvocato, mi difenderò da solo»

Martedì 5 Dicembre 2023, 16:12

Vannacci non crede al patriarcato

«Il paradosso - sostiene il generale - è pensare che la responsabilità di quella che chiamiamo cultura patriarcale sia di uomini forti e prevaricatori: è il contrario. Sono gli uomini deboli a fare del male alle donne».

«Noi educhiamo uomini deboli, non uomini forti», incalza il generale. «Quelli che ammazzano le donne sono uomini che non sanno stare da soli, che sono dipendenti da loro e che, quando temono di venire abbandonati, perdono la testa. Altro che maschi patriarcali: sono mollaccioni smidollati che abbiamo prodotto noi. Abolendo le punizioni. Se un ragazzo non studia, lo mandi a lavorare invece di fare ricorso al Tar contro i professori che gli mettono 4».

Per Vannacci il problema non sarebbe quindi la cultura patriarcale, ma, parafrasando il suo pensiero, la perdita della cultura patriarcale. Il prodotto della cultura da lui descritta non potrebbe mai commettere un omicidio su una donna (ma non lo chiamate femminicidio), perché l'uomo forte che nasceva prima (ai suoi tempi) non avrebbe perso il controllo di fronte a una separazione.

«Uomini e donne», sostiene ancora Vannacci, «si ammazzano perché perdono il lavoro; ragazze e ragazzi si suicidano perché vengono bocciati. Il punto non è che i maschi vogliono possedere una donna: è che dipendono da lei. Se perdi una compagna, non ne cerchi un'altra ma ti ammazzi. Se perdi un lavoro, non t'industri per cercarne uno: aspetti il reddito di cittadinanza». Poi la domanda della Stampa: scenderebbe in piazza con le sue figlie contro la violenza sulle donne? «No, ma possono andarci da sole, se vogliono».

Turetta, sostanzialmente, sarebbe l'erede di una nuova cultura o idea di società moderna, dove l'ordine, le punizioni, l'autorità, sarebbero sempre più rare. Turetta dovrebbe rappresentare, quindi, il figlio smidollato del poco patriarcato.

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