La rimozione dei capezzoli
Ciononostante, Odin è estremamente soddisfatto di quest'ultimo intervento, perché riflette il suo desiderio di non avere una rappresentazione di genere o addirittura umana. «Tutto è nato dal fatto di essere una persona non binaria e di non voler realmente avere una rappresentazione di genere o anche necessariamente una rappresentazione umana di me stesso», ha spiegato Odin, che conserva i suoi capezzoli rimossi in un barattolo, come un «piccolo trofeo». Il tatuatore attribuisce la sua passione per le modifiche del corpo e i tatuaggi all'infanzia trascorsa nei musei di storia degli indigeni americani, dove la madre lavorava come curatrice. I tatuaggi e le modifiche del corpo sono diventati per lui un «viaggio spirituale» e un modo per creare i suoi riti di passaggio personali, ispirati ma separati dalle tradizioni tribali.