Si susseguono le notizie di cronaca che vedono ragazzi giovanissimi togliersi la vita, o provarci, per senso di colpa e umiliazione causati delle prestazioni a scuola o all'università. L'ultimo esempio è quanto accaduto ad Ancona, dove uno studente di 14 anni si è gettato dal terzo piano dell'Istituto scientifico Savoia Benincasa. La causa scatenante? Un 2 preso dopo un'interrogazione a sorpresa appena tornato dalla settimana bianca, come ha spiegato il padre. Ora il 14enne è fuori pericolo, ma ha rischiato seriamente di morire.
Questo non è un episodio isolato, ma un problema strutturale e culturale. Un problema per cui ragazzi di tutte le età si sentono costantemente sotto pressione, schiacciati da uno stress insostenibile a causa della scuola o della pressione sociale che grava su di loro. A dirlo è un sondaggio: il 75% degli studenti, infatti, ha "sempre" o "spesso" episodi di stress causati dalla scuola. Il 44% di loro si sente inadeguato e insicuro a causa dell'ipercompetizione, che, per il 17% dei partecipanti, complica la loro capacità ad imparare.
Un modo per vivere al meglio la scuola, secondo la metà dei partecipanti, sarebbe quello di avere un carico di compiti a casa più leggero. Mentre per altri servirebbero più attività extracrurricolari e spazi di aggregazione.