Giulia Tramontano, l'ultimo audio: «Scioccata dalle bugie di Impagnatiello». La mamma scoppia in lacrime al processo

Giovedì 11 Aprile 2024, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 15:37

La sesta udienza del processo

L'11 aprile si tiene la sesta udienza del processo per l'omicidio di Giulia Tramontano. L'accusato Alessandro Impagnatiello, all'epoca dei fatti fidanzato della vittima, l'avrebbe uccisa colpendola con 37 coltellate lo scorso 27 maggio nella loro abitazione a Senago, nel Milanese, dopo che la donna aveva scoperto la relazione parallela del fidanzato con una collega di lavoro.

Nell'udienza precedente, sono state proiettate in aula le foto del corpo di Giulia. Ad ascoltare la prima parte della testimonianza del medico legale Nicola Galante, sono rimasti soltanto le parti e Impagnatiello, seduto nella "gabbia" degli imputati con lo sguardo basso per la maggior parte del tempo.

La morte del piccolo Thiago, il bimbo che portava in grembo, «è successiva a quella della madre» ed è stata «determinata da una insufficienza vascolare provocata dall'emorragia materna". Secondo quanto sottolineato dall'altro medico legale Andrea Gentilomo, «l'impressione» è che Giulia sia stata sorpresa «alle spalle». I tre tagli sul volto potrebbero essere «compatibili» con un tentativo di voltarsi e guardare in faccia il suo aggressore, mentre una «importante» ferita alla «laringe» potrebbe averle impedito di gridare.

A quanto ricostruito dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, Impagnatiello avrebbe tentato di avvelenare la fidanzata per mesi prima del delitto, somministrandole a sua insaputa del veleno per topi. A parlare in aula di questo aspetto è stato il tossicologo Mauro Minoli, che ha riscontrato nella vittima la presenza di bromadiolone, un topicida caratterizzato da un «sapore amaro» e che può provocare «mal di stomaco». Due caratteristiche, queste, delle quali Giulia nell'ultimo si sarebbe spesso lamentata con i familiari.

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