Filippo Turetta, «le cure mancate». Cinque incontri con lo psicologo: «Parlava di Giulia Cecchettin, di timidezza e difficoltà negli studi»

Venerdì 8 Dicembre 2023, 09:15 - Ultimo aggiornamento: 17:34

La svolta sulla macchina

Tutto inutile, perché il 17 novembre, appunto, il giovane era già latitante da una settimana, con la polizia di mezza Europa alle calcagna. Una fuga di mille chilometri, da Fossò (Venezia) a Lipsia sulla Fiat Punto nera, ancora in custodia della polizia tedesca, che adesso, fonti italiane, dicono che andranno a prelevare per riportarla qui entro metà dicembre. Potrebbe essere un punto di svolta.

Nella macchina infatti sono stati rinvenuti il coltello, con una lama di 12 centimetri che si ritiene sia l'arma del delitto, oltre ai sacchetti di nylon neri, uguali a quelli trovati accanto al corpo della studentessa, e il nastro adesivo. Tutti oggetti che potrebbero aver peso se l'accusa deciderà di contestare la premeditazione.

Gli investigatori potranno inoltre analizzare il telefono rinvenuto nell'auto, che potrebbe essere quello di Giulia. Resta in calendario anche un incontro tra Carabinieri e le forze dell'ordine tedesche e austriache, per una ricostruzione puntuale dell'itinerario seguito da Turetta nella fuga dall'Italia.

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