Famiglia paga 80mila euro di riscatto per il figlio, ma lui non era stato rapito: era in campeggio

Martedì 2 Gennaio 2024, 11:13 - Ultimo aggiornamento: 14:08

La dinamica

I "rapitori virtuali" avrebbero convinto il giovane a isolarsi, presumibilmente ricattandolo e minacciando di fare del male alla sua famiglia. Avrebbero fatto la stessa cosa al contrario, ossia facendo credere alla famiglia in Cina che il figlio fosse stato rapito.

La modalità operativa prevede che gli studenti si isolino e inviino foto che li ritraggono come ostaggi. I truffatori utilizzano poi queste foto insieme a una richiesta di riscatto per continuare a estorcere denaro alle famiglie, alimentando la paura con foto e registrazioni vocali del presunto rapimento. Questo è ciò che è accaduto a Zhuang e ai suoi genitori, che avevano già versato 80mila euro su conti bancari in Cina.

Le autorità hanno cercato Zhuang utilizzando elicotteri, droni e tracciando la sua posizione attraverso telefono e registri bancari. Il giovane si era già isolato il 20 dicembre e la polizia lo aveva riportato nella casa della famiglia che lo ospitava, che non aveva capito che fosse stato minacciato. Lo ha rifatto poi alla fine dell'anno, scomparendo per più giorni.

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