Anziano ucciso in casa a Guidonia, in manette la badante con l'amante. Le minacce e i ricatti sessuali

La coppia di amanti è finita in manette a Fonte Nuova, alle porte di Roma dopo l'omicidio del pensionato Luigi Panzieri assassinato ad aprile del 2022. La donna era stata convinta a confessare il delitto che invece aveva commesso il compagno

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di Emilio Orlando

Come nel romanzo di Carlo Emilio Gadda, “Quer pasticciaccio brutto de' via Merulana”, gli assassini dell'anziano padrone erano la badante e il suo amante. Un rapporto diabolico e malato, nato su un sito per incontri, che ha legato i due tanto da spingere la donna con problemi di fragilità, ad addossarsi una confessione falsa pur di salvare dal carcere “l'amato”, che le aveva anche promesso di darle un figlio. L'uomo, l'aveva anche convinta a suicidarsi, facendole bere l'acido, dopo aver scritto una lettera in cui lei si auto accusava del delitto, scagionando il vero responsabile.

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L'omicidio di Guidonia

Il giorno in cui è avvenuto l'omicidio di Luigi Panzieri, per l'assassino sua complice, era cominciato con un rapporto sessuale di prima mattina. I due principali sospettati per l'omicidio del pensionato di 86 anni, sono Danilo David di 50 anni residente a Scandriglia in provincia di Rieti e la governante quarantasettenne Tamara Antonini di Fonte Nuova. L'omicidio avvenne ad aprile del 2022 in via Monte Rosa 2, in un elegante palazzo in cortina, nel comune di Guidonia, a pochi passi da via Nomentana un paio di chilometri prima di Fonte Nuova. Il cadavere dell'anziano venne ritrovato in cucina con diverse coltellate alla pancia, infierite con una violenza tale da fargli fuoriuscire l' intestino, dalla figlia, chiamata dalla badante che insieme all' amante voleva inscenare, in maniera grossolana prima un malore, poi un omicidio commesso da un fantomatico cittadino romeno. Secondo la procura di Tivoli e i detective del commissariato di Tivoli della dirigente Paola Pentassuglia che, con gli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile, li ha braccati per più di un anno con intercettazioni telefoniche, indagini serrate e indizi raccolti durante le perquisizioni, tra cui parte del bottino proveniente dalla rapina degenerata in omicidio. L'uomo spinto da motivi economici aveva, secondo la richiesta di ordinanza di custodia cautelare in carcere, irretito Tamara Antonini tanto da farle confessare un crimine commesso da lui per impossessarsi di poco più di 800 euro e di alcuni gioielli di poco valore. La chiave del delitto, secondo gli inquirenti del Procuratore Capo Francesco Menditto, risiederebbe proprio in alcuni prelievi di denaro effettuati in alcuni istituti di credito della zona e in un ufficio postale, dove le telecamere di video sorveglianza li avevano immortalati mentre "armeggiavano" intorno agli sportelli automatici.(Nella foto in basso Luigi Panzieri).

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In un macabro sequel di fitte e accorate conversazioni tra Tamara Antonini e Danilo David ex guardia giurata,  quest'ultimo parla in tutta tranquillità di “spanzamenti”(accoltellamenti - ndr) in maniera macabra e grossolana. La pista di elementi che ha portato la polizia all'arresto della coppia, era apparsa da chiara sin da subito. Diversi testimoni, tra cui il portiere e alcuni operai che stavano ristrutturando il complesso di palazzine avevano collocato sulla scena del crimine un uomo sospetto vestito in maniera “trasandata”, con gli anfibi sporchi di terriccio uno scaldacollo e un giaccone mimetico, salire al piano dove era avvenuto l'omicidio. In una delle centinaia di intercettazioni captate dalla polizia nell'automobile di Danilo David, quest'ultimo diceva a Tamara Antonini: «Amò, mo te faccio bere qualcosa, soffrirai come un cane. Però l'unica cosa devi tentà il suicidio, acido muriatico va bene? Prima scrivi una lettera di tuo pugno e chiedi scusa quanto il fatto che hai ammazzato Luigi». Nel 2014 un omicidio dalle modalità analoghe con lo stesso modus operandi, maturò poco distanze dal luogo dove è stato ammazzato Luigi Panzieri. Per quell'efferato delitto, dove per uccidere la settantaquattrenne Rosina Raffaele, vennero utilizzate delle forbici da sarta, gli investigatori della omicidi, diretti dall'allora funzionario addetto Stefano Signoretti, oggi al vertice della squadra mobile di Roma, arrestarono la nipote Lucia Raffaele


Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Giugno 2023, 10:43
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