BUON ANNO

Mattarella: «La Repubblica è di chi paga le tasse. Rimuovere differenze Nord-Sud, creano ingiustizie. Giovani, prudenza alla guida»

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Futuro dei giovani non siano avanzi del presente

«Facciamo sì che il futuro delle giovani generazioni non sia soltanto quel che resta del presente ma sia il frutto di un esercizio di coscienza da parte nostra. Sfuggendo la pretesa di scegliere per loro, di condizionarne il percorso. La Repubblica vive della partecipazione di tutti. È questo il senso della libertà garantita dalla nostra democrazia. È anzitutto questa la ragione per cui abbiamo fiducia. Auguri». 

Appello ai giovani contro gli incidenti

 «Parlando dei giovani vorrei - per un momento - rivolgermi direttamente a loro: siamo tutti colpiti dalla tragedia dei tanti morti sulle strade. Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d'auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro». 

Pnrr occasione che non possiamo perdere

«Il Piano nazionale di ripresa e resilienza spinge l'Italia verso» il traguardo di formare i ragazzi e le ragazze ad affrontare le complessità dei fenomeni globali. «Non possiamo permetterci di perdere questa occasione. Lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro». 

Salvare il pianeta e il futuro dell'umanità

«Mettere al sicuro il pianeta, e quindi il futuro dell'umanità, significa affrontare con concretezza la transizione energetica. L'energia è ciò che permette alle nostre società di vivere e progredire. Il complesso lavoro che occorre per passare dalle fonti tradizionali, inquinanti e dannose, alle energie rinnovabili, rappresenta la nuova frontiera dei nostri sistemi economici. Non è un caso se su questi temi, e in particolare per l'affermazione di una nuova cultura ecologista, registriamo la mobilitazione di tanti giovani». 

Rinunciare a modernità è un'illusione

 «Pensare di rigettare il cambiamento, di rinunciare alla modernità non è soltanto un errore: è anche un'illusione. Il cambiamento va guidato, l'innovazione va interpretata per migliorare la nostra condizione di vita, ma non può essere rimossa. La sfida, piuttosto, è progettare il domani con coraggio».  «Dobbiamo stare dentro il nostro tempo, non in quello passato, con intelligenza e passione. Per farlo dobbiamo cambiare lo sguardo con cui interpretiamo la realtà. Dobbiamo imparare a leggere il presente con gli occhi di domani».

Italia è tornata attrattiva, pagare le tasse serve a bene comune

«La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l'Italia e quindi al bene comune». «L'Italia è tornata in brevissimo tempo a essere meta di migliaia di persone da ogni parte del mondo. La bellezza dei nostri luoghi e della nostra natura ha ripreso a esercitare una formidabile capacità attrattiva». «La nostra capacità di reagire alla crisi generata dalla pandemia è dimostrata dall'importante crescita economica che si è avuta nel 2021 e nel 2022». «Le nostre imprese, a ogni livello - aggiunge -, sono state in grado, appena possibile, di ripartire con slancio: hanno avuto la forza di reagire e, spesso, di rinnovarsi. Le esportazioni dei nostri prodotti hanno tenuto e sono anzi aumentate». 

Differenze tra Nord e Sud creano ingiustizia

«Ci guida ancora la Costituzione, laddove prescrive che la Repubblica deve rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che ledono i diritti delle persone, la loro piena realizzazione. Senza distinzioni». Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno. «Rimuovere gli ostacoli - aggiunge il capo dello Stato - è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale». «Le differenze legate a fattori sociali, economici, organizzativi, sanitari tra i diversi territori del nostro Paese - tra Nord e Meridione, per le isole minori, per le zone interne - creano ingiustizie, feriscono il diritto all'uguaglianza».

La Repubblica siamo tutti noi

«La Repubblica siamo tutti noi. Insieme». Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio di fine anno agli italiani. «Lo Stato nelle sue articolazioni, le Regioni, i Comuni, le Province. Le istituzioni, il Governo, il Parlamento. Le donne e gli uomini che lavorano nella pubblica amministrazione. I corpi intermedi, le associazioni. La vitalità del terzo settore, la generosità del volontariato. La Repubblica - la nostra Patria - è costituita dalle donne e dagli uomini che si impegnano per le loro famiglie. La Repubblica è nel senso civico di chi paga le imposte perché questo serve a far funzionare l'Italia e quindi al bene comune. La Repubblica è nel sacrificio di chi, indossando una divisa, rischia per garantire la sicurezza di tutti. In Italia come in tante missioni internazionali». «La Repubblica è nella fatica di chi lavora e nell'ansia di chi cerca il lavoro. Nell'impegno di chi studia. Nello spirito di solidarietà di chi si cura del prossimo. Nell'iniziativa di chi fa impresa e crea occupazione. Rimuovere gli ostacoli è un impegno da condividere, che richiede unità di intenti, coesione, forza morale. È grazie a tutto questo che l'Italia ha resistito e ha ottenuto risultati che inducono alla fiducia», conclude il Capo dello Stato.

Su disoccupati, precari e giovani

«So bene quanti italiani affrontano questi mesi con grandi preoccupazioni. L'inflazione, i costi dell'energia, le difficoltà di tante famiglie e imprese, l'aumento della povertà e del bisogno. La carenza di lavoro sottrae diritti e dignità: ancora troppo alto è il prezzo che paghiamo alla disoccupazione e alla precarietà». «Allarma soprattutto la condizione di tanti ragazzi in difficoltà.

La povertà minorile, dall'inizio della crisi globale del 2008 a oggi, è quadruplicata».

Il Servizio sanitario nazionale si rafforzi

«Occorre operare affinché quel presidio insostituibile di unità del Paese rappresentato dal Servizio sanitario nazionale si rafforzi, ponendo sempre più al centro la persona e i suoi bisogni concreti, nel territorio in cui vive». Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno, nel passaggio sugli «insegnamenti da non dimenticare» del Covid.

Anni duri, Covid non ancora sconfitto

«Gli ultimi anni sono stati duri. Ciò che abbiamo vissuto ha provocato o ha aggravato tensioni sociali, fratture, povertà». «Dal Covid - purtroppo non ancora sconfitto definitivamente - abbiamo tratto insegnamenti da non dimenticare». «Abbiamo compreso - aggiunge - che la scienza, le istituzioni civili, la solidarietà concreta sono risorse preziose di una comunità, e tanto più sono efficaci quanto più sono capaci di integrarsi, di sostenersi a vicenda. Quanto più producono fiducia e responsabilità nelle persone».

Iran, coraggio giovani contro oscurantismo

«La speranza di pace è fondata anche sul rifiuto di una visione che fa tornare indietro la storia, di un oscurantismo fuori dal tempo e dalla ragione. Si basa soprattutto sulla forza della libertà. Sulla volontà di affermare la civiltà dei diritti. Qualcosa che è radicato nel cuore delle donne e degli uomini. Ancor più forte nelle nuove generazioni». Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno. «Lo testimoniano le giovani dell'Iran, con il loro coraggio. Le donne afghane che lottano per la loro libertà. Quei ragazzi russi, che sfidano la repressione per dire il loro no alla guerra».

Spese per armi potrebbero andare a fame nel mondo

«Si prova profonda tristezza per le tante vite umane perdute e perché, ogni giorno, vengono distrutte case, ospedali, scuole, teatri, trasformando città e paesi in un cumulo di rovine. Vengono bruciate, per armamenti, immani quantità di risorse finanziarie che, se destinate alla fame nel mondo, alla lotta alle malattie o alla povertà, sarebbero di sollievo per l'umanità».

2023 sia anno di fine ostilità

«Se questo è stato l'anno della guerra, dobbiamo concentrare gli sforzi affinché il 2023 sia l'anno della fine delle ostilità, del silenzio delle armi, del fermarsi di questa disumana scia di sangue, di morti, di sofferenze». Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno. «La pace è parte fondativa dell'identità europea e, fin dall'inizio del conflitto, l'Europa cerca spiragli per raggiungerla nella giustizia e nella libertà. Alla pace esorta costantemente Papa Francesco».

Ucraina, folle guerra scatenata dalla Russia

«Siamo in attesa di accogliere il nuovo anno ma anche in queste ore il pensiero non riesce a distogliersi dalla guerra che sta insanguinando il nostro Continente. Il 2022 è stato l'anno della folle guerra scatenata dalla Federazione russa. La risposta dell'Italia, dell'Europa e dell'Occidente è stata un pieno sostegno al Paese aggredito e al popolo ucraino, il quale con coraggio sta difendendo la propria libertà e i propri diritti».

Costituzione è bussola, un dovere rispettarla

«Domani, primo gennaio, sarà il settantacinquesimo anniversario della sua entrata in vigore. La Costituzione resta la nostra bussola, il suo rispetto il nostro primario dovere; anche il mio».

Democrazia italiana si è dimostrata matura

«La concretezza della realtà ha convocato ciascuno alla responsabilità. Sollecita tutti ad applicarsi all'urgenza di problemi che attendono risposte. La nostra democrazia si è dimostrata, ancora una volta, una democrazia matura, compiuta, anche per questa esperienza, da tutti acquisita, di rappresentare e governare un grande Paese». «Questa consapevolezza, nel rispetto della dialettica tra maggioranza e opposizione, induce a una comune visione del nostro sistema democratico, al rispetto di regole che non possono essere disattese, del ruolo di ciascuno nella vita politica della Repubblica. Questo corrisponde allo spirito della Costituzione»

Prima premier donna, Italia era matura

«Il chiaro risultato elettorale ha consentito la veloce nascita del nuovo governo, guidato, per la prima volta, da una donna. È questa una novità di grande significato sociale e culturale, che era da tempo matura nel nostro Paese, oggi divenuta realtà».

Tutti i partiti hanno vissuto esperienze di governo

«Nell'arco di pochi anni si sono alternate al governo pressoché tutte le forze politiche presenti in Parlamento, in diverse coalizioni parlamentari. Quanto avvenuto le ha poste, tutte, in tempi diversi, di fronte alla necessità di misurarsi con le difficoltà del governare. Riconoscere la complessità, esercitare la responsabilità delle scelte, confrontarsi con i limiti imposti da una realtà sempre più caratterizzata da fenomeni globali: dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella alimentare, dai cambiamenti climatici ai fenomeni migratori». 

Mattarella: anno complesso, denso di eventi di rilievo

«Un anno addietro, rivolgendomi a voi in questa occasione, definivo i sette anni precedenti come impegnativi e complessi. Lo è stato anche l'anno trascorso, così denso di eventi politici e istituzionali di rilievo. L'elezione del Presidente della Repubblica, con la scelta del Parlamento e dei delegati delle Regioni che, in modo per me inatteso, mi impegna per un secondo mandato. Lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni politiche, tenutesi, per la prima volta, in autunno».

Alle 20.30, come ogni vigilia di Capodanno che si rispetti, il presidente della Repubblica parla all'Italia a reti unificate. Sergio Mattarella anche quest'anno si è rivolto agli italiani, frastornati dal ritorno del Covid, preoccupati per l'inflazione galoppante e spaventati dalla guerra alle porte d'Europa, per motivare il Paese attraverso un discorso semplice, energetico e di forte spessore solidale.

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Ultimo aggiornamento: Domenica 1 Gennaio 2023, 12:07
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