Se è vero che la miglior pubblicità è un ospite soddisfatto, quella che sta ricevendo la proprietaria di una casa vacanze non può che essere pessima. Nell'estate dei prezzi folli e delle relative denunce a mezzo social da parte degli scontenti, continuano le disavventure dei turisti. Stavolta siamo in Sardegna, dove una donna si è sentita trattata come un «pollo da spennare» dopo aver risposto a un annuncio sul portale subito.it per affittare un appartamento per un soggiorno di tre giorni.
La casa vacanze
La denuncia è stata fatta dalla diretta interessata in una lettera inviata all'Unione Sarda, in cui la donna spiega di aver pagato 90 euro al giorno (da pagare in contanti all'arrivo e senza ricevuta) per una casa a Fluminimaggiore, nella zona meno blasonata del Sulcis. Nell'appartamento, lamenta la donna, non c'era biancheria e il livello di pulizia riscontrato è stato «molto basso», tanto da sembrare una beffa la richiesta di lasciare la casa "pulita" così come era stata trovata. «Ci rendiamo presto conto che il livello della pulizia è molto basso quando apriamo il frigorifero che troviamo sporco e pieno di ghiaccio. Lo faccio presente immediatamente al figlio della signora. Poi decidiamo di controllare il resto: tutto è sudicio.
La denuncia
Al momento della partenza, la turista insoddisfatta non ha mancato di farlo presente alla figlia della donna che le ha affittato l'appartamento: «Le mostro il sudiciume, che lei proprio non riesce a vedere, se non "qualche schizzo" e poi mi dice che se non mi piace posso non tornarci più, che nessuno si è mai lamentato e che delle mie rimostranze non le importa niente e "chi mi ama mi segua", qualunque cosa volesse dire». La donna conclude la sua lettera spiegando di voler sporgere denuncia alla Guardia di finanza, ma evidenzia anche come un tale comportamento sia controproducente e scorretto nei confronti dei gestori di attività commerciali che - in una zona della Sardegna meno battuta dal turismo - fanno del loro meglio per attrarre visitatori. «Tengono i prezzi incredibilmente bassi: una margherita a 5 euro, una bottiglia d'acqua da 1 litro a 2 euro e una Ichnusa 66cl a 3.50. Ci mettono il massimo impegno mentre persone come chi ha dato la casa a noi vogliono solo incassare, in nero e senza offrire il minimo indispensabile».
Ultimo aggiornamento: Martedì 15 Agosto 2023, 15:13
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