Goldaniga, la seconda vita del bronzo: «La mia filosofia è nel recupero»
di Valeria Arnaldi
«Prendo scarti di fusioni bronzee di altri artisti e regalo loro una seconda chance. Il bronzo è passato nella forma di quelle opere ma ne è uscito, ha perso dunque la possibilità di diventare arte, io lo compongo, dopo una complessa lavorazione, in altro». È nel recupero come filosofia di arte e sguardo il cuore della ricerca di Dario Goldaniga, che si racconta in una mostra personale, con cinquanta lavori, visitabile fino al 20 luglio presso la Galleria Luigi Proietti, in via Fabio Massimo. A rincorrersi di sala in sala sono dunque scarti bronzei che acquisiscono nuova forma e vita come mappe - dell'Italia e del mondo - ma sono anche tele che portano i segni di quelle lavorazioni, a farsi quasi «sindone», come dice l'artista, delle opere realizzate.