Arriva “Le Capitane”, il docu-reality sul mondo delle Wags. La moglie di Immobile: "Non siamo bambole senza personalità"

Arriva “Le Capitane”, il docu-reality sul mondo delle Wags. La moglie di Immobile: "Non siamo bambole senza personalità"

di Luca Uccello
Jessica Melena, meglio conosciuta come la signora Immobile è una delle cinque protagoniste de “Le Capitane”, il docu-reality sul mondo delle Wags su cui Spike, canale 49Dtt, ha deciso di scommettere dal prossimo 24 novembre. Famiglia, lavoro, figli ma anche ambizioni, sogni e desideri di chi, per vivere al fianco di un calciatore famoso, ha fatto anche delle rinunce importanti, tutte per amore.
“Non siamo bamboline senza personalità: abbiamo una vita comoda ma non per questo ci sentiamo speciali. Io per esempio – racconta Jessica – ho due bambine e tutti i giorni mi alzo presto, preparo la colazione e le accompagno all’asilo e alla scuola materna. E sono felicissima di farlo, anzi, non vedo l’ora di avere altri figli. Non mi interessa la notorietà, per me l’amore e la famiglia sono più importanti di tutto”.



Per stare vicino a Ciro “ho rinunciato a tante cose, l'Università che avevo quasi concluso, al desiderio di entrare in Polizia. E poi ho lasciato la mia famiglia a cui sono molto legata, mio fratello. A volte passavano anche 2-3 mesi prima di rivederli magari per una giornata sola. Però non sono pentita di nulla. Ho preso una decisione perché ero convinta di farlo. Non ho nessun rimpianto rifarei tutto per infinite volte”.

Chi porta i pantaloni in casa?
(ride) Penso io, infatti lui lo dice sempre, si lamenta: “Mamma mia come sei pensate...”. Io sono una persona molto decisa ma non per questo sono io che decido in casa per tutti e due. Siamo una coppia che parla tanto e che prende molte decisioni importanti per la famiglia insieme. Certamente io sono quella più critica, più bacchettona, sono quella che cerca di fargli aprire gli occhi perché lui è un buono e certe cose forse non le vede come realmente sono. Io stando sempre un passo dietro di lui provo a guidarlo verso la giusta direzione.

La moglie per un calciatore è fondamentale?
"Penso di sì, credo che nel mondo del calcio, per un calciatore è fondamentale avere una moglie al proprio fianco, un punto di riferimento. Non dimentichiamoci che parliamo di ragazzi che vanno via da casa molto giovani, e che lasciano tutto per andare a giocare, cercare fortuna. Tanti sono sposati già a 22-23 anni. Il motivo è semplice hanno una mancanza, cercano un punto di riferimento stabile, che li tenga in equilibrio. Quando tornano a casa devo trovare la serenità e l'amore della famiglia".

Il vostro è stato un amore a prima vista…
"Noi praticamente ci siamo visti una sera al ristorante senza che io sapessi che fosse una calciatore di serie B (all'epoca giocava a Pescara) e una settimana dopo vivevo già da lui. Il terzo giorno mi scrisse in un messaggio: “Sarai la mamma dei miei figli...”. Io lì per lì dissi mi sembra un messaggio un po' forte, poi però poco dopo ha mantenuto la promessa. Le sue erano parole vere”

Che mamma è lei?
“Sono una mamma che si preoccupa tanto, molto presente. Sono una mamma bambina, quando sono con Michela e Giorgia mi sento una della loro età. Gioco con loro, mi trucco con loro, ci mettiamo lo smalto. Per me loro sono tutta la mia vita. Sono una mamma apprensiva, ansiosa ma anche responsabile”.

E Ciro che papà è?
“E' un papà innamorato, presente anche quando non c'è in realtà c'è sempre. Mi aiuta tanto in casa e con loro. Allenamento o no al mattino si alza e insieme accompagnamo le bimbe a scuola. Mi dice sempre: 'Io non ci sono già quasi mai, non posso perdermi anche questi momenti con loro'. Si preoccupa tanto come due genitori normali”. 

Da laziale come ha vissuto il derby?
“Al derby ero in mezzo in mezzi tifosi della Roma. Io mi innervosisco già facilmente allo stadio e soprattutto quando hanno esultato non nascondo di aver rosicato… Avrei voluto vincere ma c'è sempre la gara di ritorno per rifarci”.

Chiudiamo con la Nazionale…
“L’ha vissuta male.
E' stata brutta, non la dimenticherà mai. Era il suo sogno andare al Mondiale e vedersi tra virgolette un po' come l'artefice, come l'attaccante che non è riuscito a segnare quando ce n'era il bisogno è stato davvero pesante”.

Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Novembre 2017, 20:31
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