Addio a Paolo Limiti, signore di una tv grande ed elegante che non c'è più

Addio a Paolo Limiti, signore di una tv grande ed elegante che non c'è più

di Ilaria Ravarino
Il suo silenzio,per tanti, era un segno. Non della sua malattia, quel tumore che se l’è portato via ieri nel giro di un anno, ma della decadenza della tv. Quella tv che da tempo non frequentava più e che Paolo Limiti, morto ieri a 77 anni nella sua casa di Milano, aveva contribuito a rendere grande. Grande e in qualche misura anche elegante, colta, mai urlata: aver detto in diretta, conducendo 1000 di questi giorni, la parola “aristocazzia” era una delle gaffe peggiori di cui l’autore-paroliere-produttore-conduttore si vergognava di più.

Roba che oggi passerebbe senza censure anche sul canale degli under 13. Entrato nel mondo del piccolo schermo negli anni Sessanta, Limiti aveva un breve passato da copywriter, una grande passione da cinefilo (ha donato 3000 cimeli, tra libri e film, alla Cineteca di Milano) e un demone mai sopito: quello della scrittura. Come paroliere compose 58 canzoni in meno di cinquant'anni, inventando versi soprattutto per Mina (Viva lei, Bugiardo e incosciente, Secumdì Secumdà), di cui per un periodo fu anche grande amico, e per Ornella Vanoni. 
Ma la popolarità arrivò scrivendo per la tv, mezzo per il quale Limiti sembrava avere un fiuto infallibile: si mise al servizio del genio di Mike Bongiorno inventando per lui le domande del Rischiatutto («Esprimiamo profondo cordoglio per la scomparsa di un grande uomo di tv», twittava ieri la Fondazione Mike), produsse il cult anni 80 M'ama non m'ama di Marco Predolin e collaborò con Gianfranco Funari per Luci di Mezzanotte. Fu lui a lanciare la prima sit-com italiana, Crociera di miele con Zuzzurro e Gaspare, e sempre lui a precorrere i tempi inventando il Telemenù di Wilma de Angelis. 

Tra le tante collaborazioni, fra le più preziose c'è quella con Pippo Baudo, che conobbe in treno ai tempi del suo primo Sanremo, e con cui lavorò su Un milione al secondo: «Non dimenticherò mai la sua grande passione, lavorava 24 ore al giorno anche in questi ultimi tempi - ha detto ieri Baudo - Purtroppo ci stanno lasciando gli uomini che hanno fatto la tv, è la legge inesorabile del tempo che passa. Se ne va un professionista che ha fatto la storia della musica e del costume italiano, un signore della tv». Unico conduttore a strappare a Gigi Marzullo il monopolio delle trasmissioni di cinema in Rai, con la cinerubrica quotidiana Parlato semplice su Rai 3, Limiti arrivò a condurre Domenica In nel 2004, vinse un Telegatto, si guadagnò una spassosa imitazione di Claudio Bisio su Mai dire goal. E conquistò persino le pagine dei rotocalchi rosa, con la relazione chiacchieratissima con la soubrette di Ci vediamo in tv Justine Mattera (60 anni lui, 29 lei al tempo della loro fugace unione). Negli ultimi anni Limiti si era concentrato sulla sua passione, la musica, e in particolare sulla lirica. Tra i progetti cui stava lavorando, la scrittura della sceneggiatura per una serie tv tratta dal suo libro, Bugiardo e incosciente.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Giugno 2017, 08:39
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