L'Italia del biotestamento

Mario Fabbroni
Con un lungo applauso liberatorio l'Aula del Senato (180 favorevoli, 71 contrari e sei astensioni) a salutato ieri l'approvazione del biotestamento che ha chiuso una battaglia politica e avvicina sempre più le Camere verso le urne. I dem definiscono «storica per i diritti del Paese» la giornata appena trascorsa, così fanno pure quelli del Movimento Cinque Stelle che sottolineano come il primo firmatario sia il grillino Matteo Mantero. Ma a questa euforia si contrappone la durissima posizione della Conferenza episcopale italiana.
Infatti se Cuperlo (minoranza Pd) ora dipinge l'Italia «come un Paese più civile e umano», la Chiesa boccia senza appello il provvedimento attraverso le parole di don Massimo Angelelli, direttore dell'Ufficio Cei per la Pastorale della Salute: «Una legge che tutela i medici sollevandoli da ogni responsabilità, tutela le strutture sanitarie pubbliche, tenta di ridurre la medicina difensiva spostando sul malato l'onere della responsabilità delle scelte, ma sembra poco efficace nella tutela dei sofferenti. Forse si potevano aspettare poche settimane - l'amara chiosa - e discutere un testo più equilibrato e condiviso».
Si sono subito divisi i medici cattolici che approvano il biotestamento a Milano anche se l'associazione nazionale si dice «nettamente in maggioranza rispetto alla marginale sezione di Milano e perfettamente allineata alle posizioni della Cei». La Meloni per Fratelli d'Italia: «Abbiamo detto no al rischio di introdurre in Italia, anche se in via surrettizia e mascherata, la pratica dell'eutanasia».
Non a caso sono fondamentali nella nuova legge le Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) che sono sempre revocabili ma attreverso le quali ogni maggiorenne può esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. I medici sono perciò vincolati alle Dat e sollevati da ogni responsabilità.
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Dicembre 2017, 05:01
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