Scompare dopo un appuntamento preso in chat: giallo sul destino di Susy

Scompare dopo appuntamento preso in chat: giallo sul destino di Susy
AREZZO - È tuttora «contro ignoti» il fascicolo aperto per la scomparsa di Susy Paci, 49 anni, di Subbiano (Arezzo), sposata e madre di due figli di 19 e 17 anni, appassionata di social network ed esperta navigatrice online, di cui non si sa più niente ormai da diciotto giorni. Nella tarda serata di sabato si era sparsa la voce che i magistrati napoletani titolari del caso - il procuratore aggiunto che si occupa dei reati contro le fasce deboli, Giuseppe Lucantoni e il sostituto Fabio De Cristofaro - avessero indagato un 45enne napoletano. Ma non è così. Ai due pm l'uomo, interrogato nei giorni scorsi, avrebbe consegnato spontaneamente il suo telefonino per i controlli. Il 45enne, un marittimo, single, conosciuto dalla donna sui social, avrebbe riferito di essersi lasciato con Susy Paci, arrivata a Napoli in treno il 23 gennaio scorso, dopo aver passato con lei la notte in un albergo, già il 24 mattina.

Da allora non l'avrebbe nè vista nè sentita. Ciò che è successo dopo resta un mistero. Susy Paci è svanita nel nulla e gli investigatori stanno cercando di capire dove sia andata, e chi abbia incontrato. Una prima traccia portava a Salerno ma riscontri certi al momento non ce ne sarebbero. O almeno restano riservati. Dall'interrogatorio reso alla polizia e dalle risultanze emerge che il 45enne avrebbe rimosso Susy Paci dalle amicizie di Facebook (quasi tutte donne di mezza età) nei giorni successivi all'incontro, anche se il nome della 49enne aretina resta visibile sul profilo.

Determinanti per le indagini potrebbero rivelarsi i dati dei colossi social Facebook, Instagram e Twitter che hanno assicurato risposte entro cinque giorni alla polposta di Arezzo. Secondo quanto raccontato dalla amica del cuore di Susy, tra Paci e il 45enne c'era da tempo un legame virtuale. Sul profilo dell'uomo tante immagini di tramonti riconducibili a community romantiche e di passione, ma niente al momento che possa legarlo alla sparizione della donna. L'inchiesta della procura di Napoli, con impegnate le due squadre mobili e la polizia postale di Arezzo, tiene in considerazione anche altre persone che potrebbero avere avuto legami con Susy Paci e magari esercitato un ruolo in qualche modo determinante nella sparizione della donna.

Un allontanamento volontario, all'inizio, che doveva essere seguito dal ritorno secondo il messaggio inviato alle 20,30 del 23 gennaio dalla 49enne al figlio maggiore («domani torno, resto a dormire da un'amica, vi devo parlare») sulla cui autenticità però il giovane è rimasto perplesso e che rimane l'ultima traccia del cellulare della Paci.
Da allora nessun uso del telefono, nè dei social e tantomeno delle carte di credito. Secondo quanto emerge la 49enne avrebbe messo da parte il denaro utilizzato, poi, almeno nella prima parte della scomparsa.


L'indagine condotta dalla Procura di Napoli sulla scomparsa di Susy Paci, la donna di 49 anni di Arezzo, che procede in collaborazione con i magistrati della Procura toscana, è confluita al momento in un fascicolo contro ignoti. Gli inquirenti partenopei hanno disposto il sequestro, eseguito dagli agenti della Squadra Mobile, del telefono cellulare dell'amico napoletano della scomparsa con il quale la donna si incontrò dopo contatti sulla chat.

Gli inquirenti stanno esaminando una serie di video della zona nei pressi della Stazione centrale di Napoli, dove è stata vista la donna l'ultima volta anche se, da quanto si è appreso, diverse videocamere sono risultate non funzionanti e l'esame di altre videocamere non è più possibile perchè le immagini, dopo sette giorni, vengono cancellate. Gli investigatori potrebbero svolgere anche ulteriori accertamenti sul computer della donna scomparsa, pc già al vaglio degli inquirenti di Arezzo.

Difficile appare la raccolta di elementi presso i social in quanto, per ottenere informazioni, occorrerebbe fornire ai gestori elementi concreti sulla sussistenza di gravi reati che al momento non sono ancora accertati. Elementi utili per le indagini potrebbero arrivare dall'esame delle celle del telefonino della scomparsa per aiutare a ricostruire i suoi spostamenti. L'indagine napoletana è coordinata dal procuratore Giovanni Melillo, dall'aggiunto Giuseppe Lucantonio e dal pm Fabio De Cristofaro.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 12 Febbraio 2018, 16:37
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