La Scozia dice no alle terapie per il cambio di genere nei minori, secondo il rapporto inglese «mancano dati affidabili»

Già il mese scorso Nhs England aveva annunciato di voler sospendere la somministrazione dei bloccanti della pubertà

La Scozia dice no alle terapie per il cambio di genere nei minori, secondo il rapporto inglese «mancano dati affidabili»

di Redazione Web

Anche la Scozia segue la decisione del servizio nazionale inglese, sospendendo la terapia per il cambio di genere dei minorenni. «Costruito su fondamenta traballanti», così la dottoressa Hilary Cass ha definito il settore medico del Regno Unito volto a consentire ai bambini di cambiare sesso. L'ex presidente del Royal College of Paediatrics and Child Health, era stata incaricata dal Sistema nazionale inglese nel 2020 di rivedere i servizi per minori con disforia di genere.

Le associazioni preferiscono chiamarla affermazione di genere, al contrario del termine clinico, per rimarcare la natura di autodeterminazione della persona. Questa, però, secondo la recente revisione, chiamata Cass Review (dal nome della dottoressa a capo del team che ha stilato il rapporto lungo quasi 400 pagine), non dovrebbe avvenire secondo la metodologia di assistenza fin qui adottata, che consiste unicamente nel fornire ormoni ai minori di 18 anni per arrestare la pubertà. La review ha però approvato l'approccio olistico, sottolineando l'attenzione al benessere psicologico di individualità che, essendo bambini e ragazzi, sono ancora in trasformazione e in evoluzione. 

La decisione scozzese

Adesso, quindi, anche il servizio sanitario pubblico della Scozia ha sospeso la prescrizione della terapia per il cambio di genere dei minorenni, i farmaci bloccanti della pubertà. La decisione, riguardante la clinica Sandyford di Glasgow specializzata nel trattare i pazienti più giovani che intendono cambiare sesso, è stata presa proprio in seguito alla pubblicazione del rapporto dell'Nhs (il servizio sanitario nazionale), in cui si raccomanda molta più cautela in questo tipo di trattamenti, inclusi quelli ormonali, a causa della mancanza di «dati affidabili».

Già il mese scorso Nhs England aveva annunciato di voler sospendere la somministrazione dei bloccanti della pubertà. Ora, in Scozia, il dibattito rischia di diventare infuocato, in particolare dopo la stretta legislativa locale introdotta dall'esecutivo indipendentista dell'Snp per punire tutte le forme di «istigazione all'odio» nei loro confronti.

Sono montagne le denunce arrivate alla polizia scozzese negli ultimi tempi per i presunti reati d'odio, rendendo il provvedimento di difficile attuazione.

A farsi portavoce della battaglia contro la linea governativa è stata JK Rowling, da tempo femminista attiva contro i transgender. La scrittrice della saga di Harry Potter ha duramente criticato il governo locale di Edimburgo, continuando ad affermare la linea distintiva biologica fra donne e uomini.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Aprile 2024, 19:14
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