Alle 6 di questa mattina sono iniziati i lavori per lo scavo del tunnel orizzontale. Procedono in un clima di mobilitazione e ansia continua le operazioni di recupero del piccolo Ryan, 5 anni, ancora bloccato in fondo al pozzo dove è caduto ormai tre giorni fa. Un'altra notte di freddo e sbancamento, la terza di questa storia che ricorda quella di Alfredino Rampi. Un'intera montagna - letteralmente - è stata sbancata stanotte, con l'arrivo del sesto bulldozer. Un cratere di 30 metri, parallelo al pozzo, lascia lo spazio ai topografi di studiare gli ultimi accorgimenti. Durante la notte ci sono stati smottamenti che hanno fatto temere il peggio. Sulla catena del Rif, a Nord del Marocco, teatro dell'incidente, i lavori di recupero si sono rivelati più difficili del previsto, troppa roccia, troppi ostacoli. Ai microfoni di una emittente locale il responsabile del comitato di soccorso ha detto che Ryan ha chiesto dell'acqua, alle 3 del mattino, quando una piccola telecamera introdotta nel pozzo lo ha sorpreso sveglio e cosciente, dopo quasi 60 ore di calvario: «Ryan parla e risponde alle domande».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Febbraio 2022, 10:26
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