Il Frosinone, un tè caldo per Di Francesco
di Romolo Buffoni
- Di Francesco ha scelto il 4-2-3-1 come previsto da tutti alla vigilia. De Rossi e Nzonzi ancora non sono una coppia e chissà se mai lo saranno, ma al cospetto di Cassata, Crisetig e Chisbah sono sembrati Fred & Ginger.
- Dietro si è visto per la prima volta Santon, apprezzato più in fase di spinta dato il nulla offensivo dei ciociari.
- Davanti, detto di Under precoce e vivace per tutto il match, pacca sulla spalla a El Shaarawy che in fondo risponde sempre presente, vanno spese due parole per Pastore e per Schick.
- L'argentino ha dimostrato quali sono le zolle di campo dove preferisce pascolare e sono quelle della trequarti. Certo, contro il Frosinone non c'erano tagliole ma margherite, però il lavoro che sa fare meglio è quello. Oltre a segnare di tacco.
- Schick invece proprio non parte. Altra occasione per mettersi in competizione con un Dzeko giù di corda gettata via. Il bosniaco così resta titolare inamovibile anche se dovesse giocare con una gamba sola.
- Benvenuto in serie A a Zaniolo, che più di salirci ci è caduto passando da Nazionale e Champions, e a Luca Pellegrini che ha bagnato l'esordio con il bell'assist a Kolarov.
- Di Francesco torna a vincere una gara in casa dopo 5 mesi, ma gli esami non sono finiti. Sabato c'è il derby contro una Lazio che a Udine ha infilato la quinta vittoria di fila (Europa League compresa).
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Settembre 2018, 23:33
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