Juventus, Marotta: «Scelta dolorosa voluta dalla società. Figc no, magari un'altra squadra»

Marotta: «Scelta dolorosa voluta dalla società. Figc no, magari un'altra squadra»

di Redazione Sport
«È una situazione voluta dalla società, non c'è un motivo scatenante. Io mi adeguo a quelle che sono le loro idee e le loro direttive, per amore sia delle persone che della stessa Juve». Giuseppe Marotta torna così sull'addio alla Juventus ai microfoni di 90esimo minuto, su Rai 2. «Andare via? È un termine forzato - aggiunge - sono un uomo d'azienda e sposo questa linea, certo di avere dato il 100%». Una scelta comunque «dolorosa», perché «in questi anni ho vissuto tante emozioni e sono state tutte belle».

«Sono contento soprattutto di aver fatto crescere tanti giovani dirigenti, che credo e spero possano essere il futuro della Juventus». È questa, secondo Beppe Marotta, l'eredità più importante che lascia alla Juventus. «Credo anche di aver avuto accompagnato il presidente Agnelli nella crescita - aggiunge nell'intervista a 90esimo minuto, su Rai 2 -; oggi lui è grato di essere protagonista dello sport nazionale ed internazionale. Queste sono le pagine belle della mia vita indimenticabili». Tra i ricordi più belli di questi anni in bianconero, Marotta cita il primo scudetto con Conte in panchina, «perché eravamo tutti giovani, neofiti. È stata una emozione fortissima - conclude - perché imprevista. Col lavoro e la dedizione siamo riusciti a colmare il gap con le avversarie».

La carriera di Beppe Marotta, dopo l'addio alla Juventus, non proseguirà alla Federcalcio. «Smentisco la mia candidatura», ribadisce il dirigente, che ai microfoni di 90esimo minuto su Rai 2 non esclude un futuro in un altro club. «È la prima volta che mi fermo durante il campionato, forse ho bisogno di ricaricarmi, però - rivela - mi piacerebbe essere ai nastri di partenza della stagione 2019/2020 magari al timone di un'altra squadra».

Ultimo aggiornamento: Domenica 30 Settembre 2018, 18:57

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