Juve, Marotta minimizza su Dybala-Allegri: "Nessun caso, cose che capitano"
di Timothy Ormezzano
La Signora si gode il rivoluzionario 4-2-3-1 di Allegri, anche se domenica sera contro l'Inter dovrebbe tornare di moda il vecchio abito, il 4-3-2-1 con il recuperato Marchisio in regia. «Il cambio tattico non è dettato da alcuna emergenza a centrocampo», precisa Marotta nel giorno in cui ufficializza l'ingaggio per 6 milioni più 4 di bonus del 19enne Orsolini, che resterà fino a giugno in prestito all'Ascoli, e parcheggia a Bologna il talentuoso centrocampista colombiano classe 1998 Juan Manuel Valencia. «Domenica ci giocheremo un pezzo di scudetto contro una squadra fortissima - avverte Higuain -. Juve-Inter non sarà un confronto tra me e Icardi».
Col nuovo modulo a trazione anteriore, i bianconeri segnano più in fretta (i 6 gol rifilati a Lazio, Milan e Sassuolo sono arrivati tutti nei primi 25') e, paradossalmente, subiscono quasi un terzo di reti in meno (0,3 gol a partita contro 0,8). Quando si dice che la migliore difesa è l'attacco... «Il mister è stato coraggioso, ma poi tutto dipende da noi», puntualizza il Pipita.
Ieri la Uefa ha celebrato le incredibili statistiche dei pentacampioni d'Italia, che negli ultimi cinque anni e mezzo hanno racimolato ben 502 punti (2,38 a partita): «Ben 105 in più della Roma - sottolinea Marotta -, è come se tra noi e loro ci fosse un campionato di differenza». Meglio dei giallorossi ha fatto il Napoli, secondo a quota 407 punti: «Tornare a Napoli sarà speciale. Sarri per me è come un papà, lui sa che certe cose restano e che con loro ho trascorso un periodo bellissimo», conclude Higuain, il cui core ora sembra un po' meno ngrato.
Ultimo aggiornamento: Martedì 31 Gennaio 2017, 09:12
© RIPRODUZIONE RISERVATA