La Juve vola ai quarti, decide Pirlo su punizione
di Timothy Ormezzano
Subito prima del gol c'era stata l'espulsione di Rodriguez (doppio giallo), ingenuo nell'abbattere Llorente sotto gli occhi dell'ottimo Webb. Questa volta gli ultimi venti minuti hanno premiato i bianconeri che si sono concessi una grande festa negli spogliatoi del Franchi.
«Nessun rimpianto, abbiamo fatto il massimo contro una delle sei squadre più forti d'Europa», sottolinea Montella. «Abbiamo dimostrato di tenere all'Europa League: la Juve vuole vincere sempre», trancia Bonucci. Conte, afono e con la febbre, passa la parola al vice Alessio: «Non snobbiamo la coppa, daremo il massimo fino alla fine».
L'avvio dei viola è autoritario e arrembante. La Juve soffre il pressing, pare un pugile all'angolo. Due minuti e Gomez sfiora il gol. Dall'altra parte ci provano Pogba, Pirlo e soprattutto Tevez (tre volte), ancora a digiuno dal gol europeo. L'occasione più grande, però, se la divora Ilicic, svirgolando un ottimo pallone.
Gara più intensa nella ripresa. L'evanescente Gomez lascia il posto all'ex Matri, ma è la Juve a colpire con Pirlo («Ha un piede d'oro», dirà Pogba) e a sfiorare addirittura il bis con le inzuccate di Llorente e di un Vidal che, ammonito sotto diffida, salterà l'andata dei quarti.
A parte una tacchettata di Tevez a Neto nel finale, clima disteso in campo e pace (armata?) tra le dirigenze riunite dal pranzo secondo protocollo Uefa. «Abbiamo chiarito molte cose», ha detto Andrea Della Valle. «Ottima accoglienza e rapporti idilliaci», ha aggiunto Marotta, secondo radiomercato interessato a Cavani. Peccato per le solite sbandate in curva, soprattutto quella viola che ha intonato l'odioso coro “amo Liverpool”.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 21 Marzo 2014, 08:40
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