Roma, Ndicka: «Mourinho e Dybala mi hanno convinto ad accettare»

I due calciatori si sono raccontati direttamente dal Portogallo

Ndicka: «Mourinho e Dybala mi hanno convinto ad accettare»

La prima intervista da giocatore della Roma non si scorda mai. Evan Ndicka si è presentato ai suoi nuovi tifosi direttamente dal ritiro di Albufeira: «La Roma è una grande squadra, l'anno scorso è andata vicino a vincere in Europa e ha tutte le chance per fare bene in campionato e in Europa League» ha detto a Dazn. Non c'è voluto molto quindi per convincere l'ivoriano, arrivato a parametro zero dopo essersi svincolato dall'Eintracht Francoforte: «Conoscevo bene il campionato italiano e i giocatori che fanno parte della squadra, guardavo spesso le partite. Quindi quando mi hanno contattato è stato un piacere accettare la proposta della Roma».

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Un ruolo fondamentale lo avuto ovviamente il tecnico giallorosso, José Mourinho: «Mi ha dato subito l'impressione di essere una brava persona, molto empatica e sono sicuro che mi farà crescere molto. Anche Paulo (Dybala, ndr) oltre a essere un grandissimo calciatore è un'ottima persona. Abbiamo scambiato qualche parola in questi primi giorni e da quello che ho potuto notare ha davvero una tecnica molto elevata nel toccare il pallone. È un grandissimo giocatore».

Bove, crescita e determinazione

Dal ritiro portoghese ha parlato anche Edoardo Bove, giovane centrocampista che si è ritagliato uno spazio importante nella seconda parte della scorsa stagione e che è destinato a trovare ancora più spazio nella prossima: «Sono arrivato ad una consapevolezza dei miei mezzi - ha raccontato a Dazn - ho avuto la possibilità di ritagliarmi maggiore spazio e questo mi ha dato fiducia. Riparto con la massima carica sperando di fare bene, giocare più partite possibili e farlo al meglio delle mie qualità.

Vorrei crescere come giocatore durante gli allenamenti e durante le partite»

 

Fondamentale per la sua crescita è stato proprio Mourinho: «Ho avuto la fortuna di iniziare dal massimo. Il mister è uno dei migliori tecnici al mondo. Abbiamo molta empatia ed è un rapporto che credo sia maturato in questi anni e spero che possa rimanere così. La frase del "cane malato" è diventata molto famosa. Mi provoca sensazioni bellissime e per questo lo ringrazio al di là del termine che ha usato. So dentro di me cosa volesse dire».

Tra le tante soddisfazioni della scorsa stagione, c'è anche l'amarezza per la finale di Europa League persa contro il Siviglia: «Sofferenza è un termine giusto perché se ripensi ad alcuni momenti ti vengono in mente sensazioni negative. Il calore che ci hanno mostrato i tifosi, ci hanno fatto sentire parte di una cosa che va oltre le sensazioni negative che puoi vivere durante quella partita. Siamo consapevoli di aver disputato due finali europee consecutive. Non è una cosa da tutti e sappiamo il lavoro che c’è da fare e quello di cui siamo capaci. Ripartiremo da quello che abbiamo fatto, nel calcio bisogna sempre confermarsi e daremo di tutto per farlo anche quest’anno».


Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Luglio 2023, 20:13
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