Bruno Sammartino, morto il gigante buono del wrestling che conquistò gli Usa
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Lutto nel mondo del wrestling. È morto a 82 anni Bruno Sammartino, il più famoso wrestler italiano di sempre. A darne notizia è la World Wrestling Entertainment, che sul proprio sito ufficiale lo definisce «il campione Wwe più longevo e più amato». Sammartino è stato infatti un imbattuto campione di wrestling per quasi otto anni, un record assoluto in questa disciplina. «La storia di Bruno Sammartino è la storia del sogno americano», scrive la Wwe ripercorrendo la sua vita: dall'infanzia tra i monti abruzzesi del paesino di Pizzoferrato al trasferimento a Pittsburgh nel 1950, all'età di 15 anni, fino ai grandi successi sul ring. Prima di inseguire il suo sogno americano Sammartino visse da piccolo il dramma delle morti precoci di suo fratello e sua sorella e il terrore dell'occupazione nazista nel suo paese, dal quale fuggì insieme a sua madre nascondendosi tra le montagne. Iniziò la sua carriera da wrestler nel 1959 ma la sua popolarità schizzò alle stelle quattro anni più tardi, il 17 maggio del 1963, quando sconfisse Buddy Rogers in soli 48 secondi di fronte a quasi 20mila persone al Madison Square Garden di New York diventando così campione Wwe. Un titolo che difese per 2.803 giorni battendo avversari che come lui hanno fatto la storia della disciplina come Killer Kowalski, Gorilla Monsoon e George 'The Animal' Steele.