Travolti da Travolta. La storia dei loghi delle scarpe ben in vista, del dubbio della pubblicità occulta e di compensi poco chiari: la realtà ha superato lo scontato gioco di parole. Un ciclone di polemiche, un autentico “Travolta gate”, detto anche "Qua Qua gate", è arrivato al Festival dopo che nella seconda serata della kermesse l’attore americano è stato ospite di Amadeus e protagonista di una gag. «Mi sembra di creare un caso dove il caso non c’è, non conoscevo nemmeno il marchio», aveva smorzato Amadeus durante la conferenza stampa di ieri mattina. «Potrei capire la polemica se Travolta fosse stato pagato dalla Rai, ma è venuto qui a rimborso spese».
Il testimonial
Si scopre che da qualche mese Travolta è testimonial dell’azienda U-Power che produce scarpe anti infortunistiche, e che per quello che secondo la direzione Rai è stato un «errore», il logo delle sneaker non è stato oscurato. Sottolinea, allo stesso modo, che non c’è stato alcun accordo commerciale e che Travolta è stato a Sanremo senza compenso. Nel frattempo è l'azienda U-Power a precisare di non essere coinvolta nella partecipazione al Festival di Sanremo, «frutto solo di un accordo tra la Rai e l’attore».
Il Ballo del qua qua
Prevedere che “Il ballo del qua qua” - «Una delle gag più terrificanti della storia della televisione italiana», aveva commentato a caldo Fiorello - potesse essere così criticata da far sobbalzare Amadeus e i vertici Rai, e destabilizzare in poche ore il clima di festa per ascolti record e incassi dai numeri altrettanto da capogiro, era impossibile. Gag per cui Travolta non avrebbe firmato la liberatoria per la sua diffusione, tant’è che non ce n’è traccia su RaiPlay. Ma anche qui, la vicedirettrice del Prime Time Lentini, tranquillizza: «Rientra nell’accordo firmato prima dell’esibizione». E Amadeus rincara la dose: «Nessun tranello all’attore. Travolta era stato informato di tutto».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 9 Febbraio 2024, 12:13
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