Noemi, l'appello per la parità di genere dal Primo Maggio: «Le donne sono ancora sottopagate e questo le rende vulnerabili»

La cantante conduce l'evento insieme al collega Ermal Meta

Noemi, l'appello per la parità di genere dal Primo Maggio: «Le donne sono ancora sottopagate e questo le rende vulnerabili»

di Redazione web

Noemi è una delle conduttrici del Concertone del Primo Maggio che si sta svolgendo in questo momento al Circo Massimo a Roma. La cantante ha introdotto insieme a Ermal Meta i vari artisti e i loro brani che hanno fatto ballare tutto il pubblico presente e, poi, si è spostata al centro del palco per il suo discorso sulla violenza di genere: in famiglia e sul lavoro. Noemi ha esordito dicendo: «Buonasera a tutti, siete meravigliosi e bellissimi, poi, io sono di Roma e questo posto per me è speciale. Che la musica non si dimentichi mai dei grandi temi del presente e per me quello della parità di genere è importantissimo. Quindi, ho scritto un discorso perché ci tenevo a non dimenticare niente di tutto quello che volevo dire».

Il discorso di Noemi 

Noemi nel suo discorso ha detto: «Sapete chi è questa signoara alle mie spalle? Si chiama Claudia Goldin e quest'anno ha vinto il premio Nobel per l'economia. La prima donna a vincerlo da sola con i suoi studi sul lavoro femminile. Farei un urlo per questa grande donna. Fin da bambina, a Claudia Goldin piaceva fare la detective e questo spirito l'ha portata a porsi una domanda precisa "Perché le donne vengono trattate peggio e pagate meno sul lavoro?" Questa domanda me la faccio anche io ed è una domanda che dovremmo farci tutti, indipendentemente dal fatto che siamo uomini o donne. In Italia una donna su due non ha un lavoro e nel resto d'Europa le donne occupate sono quasi il 70%. In Italia, molte donne che lavorano hanno un lavoro precario o un lavoro povero o sono costrette al part-time. In Italia, lo stipendio di una donna, se lavora nel privato, è di quasi 2000 euro più basso di quello di un uomo. È incredibile nel 2024. In Italia, una donna su cinque lascia il lavoro dopo avere avuto un figlio eppure in Italia le donne si laureano di più e con voti più alti.

In Italia, si continua a dire che dovremmo fare più figlie e figli ma non si fa abbastanza per rendere conciliabili il lavoro e la maternità perché non lavorare o guadagnare troppo poco rende le donne vulnerabili».

Le parole di Noemi

Noemi ha, poi, concluso dicendo: «Solo con l'autonomia e l'indipendenza economica, le donne si possono difendere da sopprusi, ricatti e da uomini violenti. Quando le donne si ribellano e si rivolgono a centri antiviolenza, il rischio è che si ritrovino senza soldi, senza un lavoro adeguato e con dei bambini da mantenere. Ecco perché per molte è così difficile denunciare e uscire da una situazione di violenza domestica: perché hanno paura della povertà e di non riuscire a garantire un futuro ai loro figli. È assurdo. L'indipendenza economica delle donne è l'unico modo per uscire da situazioni familiari violente e ritornare a vivere. Per tutti questi motivi, il Primo Maggio deve essere fino in fondo la festa delle lavoratrici e dei lavoratori. Per il lavoro, per la giustizia sociale e contro la violenza sulle donne, sempre! Viva la libertà». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 1 Maggio 2024, 20:59
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