Ogni maledetto Natale, gli autori di Boris
e un cast stellare: "Non è l'anti-cinepanettone"
di Alessandra De Tommasi
Diviso in due atti e diretto dal trio delle meraviglie di Boris, Ciarrapico-Torre-Vendruscolo, racconta la storia degli innamorati Massimo (Alessandro Cattelan) e Giulia (Alessandra Mastronardi), alle prese con i rispettivi consanguinei… da incubo. E «in nome dell'austerity», spiega Torre, ogni attore interpreta due ruoli: da un lato, «in una Tuscia immaginaria ci sono i folli boscaioli autoriferiti», «i cari di lei, amati nonostante siano tremendi – aggiunge Vendruscolo – e dall'altro lato ci sono i parenti che lui intimamente detesta, nonostante gli rendano la vita facile, in un agio finto. La morale resta una: bisogna staccarsi dalla famiglia».
Corrado Guzzanti ribalta la prospettiva: «Descriviamo il Natale come una disgrazia, come in un film di Sam Raimi dove si scopre che questa è in realtà la festa del demonio, finora interpretata al contrario, e ci si aspetta che qualcuno venga sgozzato da un momento all'altro». E anche Cattelan, conduttore di X-Factor al debutto sul grande schermo, ci scherza su: «Il 25 dicembre sembra il giorno più brutto dell'anno, ma quello è il periodo di pausa dal campionato».
Humor nero e non solo, dunque. «La cattiveria è un elemento della comicità – sottolinea Vendruscolo – ma il cattivismo, così come il buonismo, non ci piace: il film è satira di costume, mettiamo alla berlina quello che troviamo ridicolo ma non in modo indiscriminato». E «per evitare le rotture di scatole di questo periodo – confessa Francesco Pannofino - e l'ansia che mi viene non mi occupo di pranzi né di regali, anzi ho messo il 25 la prova generale de I suoceri albanesi, il mio nuovo spettacolo teatrale che debutta il giorno dopo alla Sala Umberto a Roma».
Anche nel film l'attore, con Laura Morante, Marco Giallini, Caterina Guzzanti, Andrea Sartoretti e Stefano Fresi, rappresenta il clima natalizio in tutto il suo scintillante delirio. «L'amore vero non sopravvive al Natale – conclude Ciarrapico – ma noi abbiamo voluto dare una speranza».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Novembre 2014, 10:44
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