Dopo 53 film, tra cui Fantozzi e diversi cinepanettoni dagli incassi stratosferici, Neri Parenti, debutta in un fantasy-comico per famiglie, Volevo un figlio maschio (il 5 ottobre al cinema), in cui Enrico Brignano, assicuratore con 3 figlie femmine ed una quarta in arrivo dalla moglie Giulia Bevilacqua, tra gelosie per le sue bambine, difficoltà di comunicazione maschio-femmina e complicazioni lavorative, ha tutti i motivi per essere stressato. Motivo per cui esprime un desiderio: un maschietto con cui condividere la passione per calcio, cibo e auto sportive, ma ecco che per incantesimo si trova le figlie trasformate in figli. Ed i problemi sono diversi, ma ci sono ugualmente.
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Niente volgarità
La commedia destinata ad un pubblico di famiglie, cavalca l’onda imperante del politicamente corretto, dove ci sono buoni sentimenti e niente volgarità. “Oggi non potrei più fare i film come Fantozzi che aveva una moglie brutta, la figlia scimmia, padroni cattivi, questa storia invece lo permette.
Vincono le piattaforme
Sulla stessa linea Brignano. “E’ come se qualcuno dia sempre un giudizio e cerchi di modificarlo, ma questo qualcuno non ha capacità comiche, per cui scardina il pezzo comico e non ci sono più i presupposti per la battuta, c’è un’associazione per qualsiasi cosa, anche i peluche”. La speranza per tutti i protagonisti è che il pubblico torni in sala a vedere film italiani. “Credo che non si investa più sulla commedia e sul talento dei comici, e non penso che i migliori attori siano già morti - dice Brignano - Le piattaforme hanno avuto le loro responsabilità”.
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Ottobre 2023, 07:10
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