Nancy Brilli: «I sentimenti oltre il vetro»

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Sono Fra, ho diciotto anni. Ho la testa contro il vetro. Questo tram sembra non voler partire più. Nel riflesso intravedo il ragazzo che mi sta accanto, sembra pensieroso. Chissà da dove viene, dove sta andando, chi è… Un altro con una vita movimentata, una vita di cui non so nulla e che lui tiene per sé. Sta di nuovo piovendo. A me la pioggia piace, magari a qualcuno lì fuori no. Tipo quel ragazzino alla fermata del bus, deve aver freddo con la divisa da calcetto, magari gli viene anche annullata la partita più importante del suo campionato e io sto qui a gioire che piove… Ho visto spesso le strade correre dai finestrini, ma non mi ero mai impegnato nel cercare di vedere le persone là fuori. È così per me, è così per gli altri, è così per tutti. Però adesso lo so.
Non ci apriamo mai. Non diciamo mai chi siamo, quali sono i nostri sogni, cosa ci piace e cosa no. Non ci abbracciamo, non piangiamo, non mostriamo i nostri sentimenti ma solo le marche che indossiamo e le foto messe online. Questi tram hanno i vetri oscurati. È quasi alba e finalmente tutto mi è chiaro.
È vero, l’essenziale è invisibile agli occhi. Ma il necessario si può raccontare. Hai diciotto anni, Fra, ma hai tutte le parole che servono. Racconta.
Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Aprile 2024, 14:14
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