Università, i fondi solo alle più virtuose:
tagli a chi ha fuori corso. Studenti in rivolta
di Lorena Loiacono
Come? Il Ffo ammonta a poco più di 7 miliardi di euro: il 18% (1 miliardo e 215 milioni) è stato assegnato alla quota premiale che - fino allo scorso anno - a parità di fondi contava “solo” sul 13,5%. Un incremento del 4,5% di risorse si otterrà in base ai risultati conseguiti nella ricerca (70%), nelle politiche di reclutamento (20%), nella didattica con riferimento alle aperture internazionali e all'adesione al progetto Erasmus per il 10%. A questi si aggiungo i 259.296.174 euro del fondo per i dottorati, per il sostegno ai giovani e il piano triennale delle università.
E non è tutto. Dei 7 miliardi circa, un miliardo sarà stanziato in base al costo standard di formazione per studente in corso: un criterio interministeriale che assicura di voler valutare anche il contesto territoriale ed economico. E qui escono le note dolenti. «E' inevitabile – denuncia Marcello Pacifico, segretario Anief - che saranno penalizzati gli atenei nei contesti più svantaggiati, ad iniziare da quelli del Sud già classificati come di serie B perché non hanno i parametri. Le rassicurazioni del Miur non ci convincono: i fondi verranno assegnati principalmente sulla base performance di carattere nazionale. E il divario serie A e serie B aumenterà».
Insorge anche la Flc Cgil che, lanciando la manifestazione di sabato a Roma per il pubblico impiego, sottolinea come sia previsto «un ciclo di progressive riduzioni del fondo di funzionamento degli atenei che giunge fino al 2022. Il recupero andrà a incrementare la quota premiale accentuando il divario tra atenei, mentre il Ffo ha subito negli ultimi 5 anni un taglio di un miliardo di euro».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Novembre 2014, 09:46
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