Nell’educazione dei figli sta avendo un gran successo un approccio che si basa su una educazione “gentile” per dire basta a rimproveri e punizioni nel gestire la rabbia e i capricci dei nostri figli. Un metodo che però non ha una comprovata valenza scientifica a lungo termine e che rende i genitori frustrati e inadeguati. Un approccio più da addetti ai lavori che pone mamma e papà davanti a sfide difficili da affrontare.
Stop a rimproveri e punizioni per gestire la rabbia e i capricci dei nostri figli. In un mondo in cui l’educazione dei bambini era spesso associata a metodi autoritari o al classico metodo Montessori, negli ultimi anni sta riscuotendo grande interesse la “disciplina dolce”, un approccio psicologico che sovverte i tradizionali paradigmi educativi. Una disciplina che, ponendo il suo focus sull’ascolto e il rispetto dell’individuo, rifiuta il sistema dei premi e delle punizioni, proponendo alternative apparentemente innovative. Ma cosa significa realmente educare i propri figli applicando solamente la “via” del dialogo e della dolcezza? Funziona realmente o ha delle controindicazioni?
«L’approccio - spiegano Claudia Denti e Severino Cirillo, fondatori della piattaforma Genitore informato - sembra offrire una boccata di ossigeno ma in realtà ha dei limiti significativi. Innanzitutto non ha una comprovata valenza scientifica che funzioni a lungo termine e rischia di stressare i genitori compromettendo la qualità dell’educazione e delle relazioni familiari. Si tratta insomma di un approccio che può andare bene per educatori di talento, con competenze e pratica sul campo di anni: i genitori, nella maggior parte dei casi, non sono in questa situazione e quindi si trovano in difficoltà e finiscono per sentirsi inadeguati e incapaci, rischiando quello che in termini tecnici si chiama burnout, ovvero una sindrome che, legata allo stress, esaurisce le risorse psico-fisiche di chi ne è vittima».
Si tratta dunque di un metodo che, pur offrendo molti vantaggi, pone mamma e papà davanti a sfide che spesso sono difficili da affrontare: «Una lettura solo apparente - afferma Severino Cirillo- può far sembrare questo tipo di approccio permissivo e invece non è così perché ha bisogno di stabilire regole ferme ma giuste, che devono essere coerenti e accompagnate da spiegazioni comprensibili per i bambini.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Aprile 2024, 13:31
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