Rifiuti, da Malagrotta altra tegola per Ama: «Rischio infrazione Ue»
di Mauro Evangelisti e Stefania Piras
VERTICE
Ma sempre oggi, alle 17.30, altra riunione importante, a Largo Chigi, nella sede della presidenza del Consiglio. Oggetto: la procedura di infrazione dell'Unione europea a causa dei ritardi delle misure per evitare la fuoriuscita di percolato, della bonifica e del capping della discarica di Malagrotta chiusa nel 2013. Convocati i dirigenti di Ministero dell'Ambiente, Regione, Roma Capitale, EGiovi (galassia Cerroni, ma guidata da un amministratore giudiziario), Arpa. Secondo i funzionari della Presidenza del Consiglio e del Ministero per gli Affari europei che hanno esaminato il materiale inviato dalle varie istituzioni, ci sono delle criticità e bisogna intervenire rapidamente per scongiurare le sanzioni Ue. La vicenda di Malagrotta pesa anche su Ama: un lodo e i successivi passaggi in tribunale, hanno riconosciuto a EGiovi 90 milioni di euro da destinare appunto alla gestione post mortem della discarica. C'è da dire che a dicembre la Cassazione ha rinviato tutto alla Corte di giustizia europea, ma 30 milioni sarebbero da versare ugualmente nell'immediato. Se ci sarà la sanzione, a pagarla sarà lo Stato, ma per la messa in sicurezza della discarica Ama dovrà corrispondere la somma prevista dal lodo (o almeno una parte). Va precisato: su quel lodo c'è un'indagine della procura; i fondi sono già stati accantonati dall'azienda.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Febbraio 2019, 09:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA