La Sapienza, vandali in azione: imbrattati i muri dell’ateneo e porte danneggiate

Bloccate con il silicone le serrature di due ingressi dell’aula blu di Botanica

La Sapienza, vandali in azione: imbrattati i muri dell’ateneo e porte danneggiate

Serrature delle porte danneggiate con il silicone. Muri, insegne e scale imbrattate da scritte di ogni tipo. Vandali in azione ieri notte alla Sapienza dove prosegue il presidio nelle tende da parte degli studenti dei collettivi e dell’organizzazione Cambiare rotta, da giorni accampati sul prato dell'università. Ad accorgersi dei danni gli agenti del commissariato “Università” della polizia, che ora indagano sull'accaduto per individuare i responsabili. Oltre alla porta di ingresso del rettorato, i vandali hanno danneggiato con il silicone anche due porte dell'Aula Blu di Botanica, che si trova proprio di fronte al presidio dei manifestanti che da mesi chiedono lo stop alla partecipazione della Sapienza al bando Maeci Italia-Israele. L’atto vandalico, fortunatamente, non ha avuto conseguenze sulle attività didattiche che, fanno sapere dall’ateneo, si sono svolte regolarmente. I danni però ci sono stati. Alle porte, ma soprattutto ai muri degli edifici. «Stop al genocidio», «Palestina libera» e poi «Stop accordi». Sono solo alcune delle oltre trenta scritte che, alle tre di notte circa, sono apparse all'interno dell'ateneo.

GLI AUTORI

Gli autori del gesto - che secondo chi indaga sono molteplici - non si sono limitati alla rivendicazione delle ragioni per cui da tempo va avanti la protesta tra occupazioni, scioperi della fame e manifestazioni. Le frasi impresse sui muri sollecitano le dimissioni della rettrice Antonella Polimeni e contengono anche messaggi rivolti alle forze dell'ordine con le quali gli studenti hanno avuto più volte dissidi durante le proteste di questi mesi.

Non solo scritte, ma anche una data. Quella di oggi per ricordare a tutti di partecipare al “Controsenato accademico”, l' assemblea che i manifestanti hanno indetto proprio nel giorno in cui si riunisce il Senato accademico. Ennesimo gesto dimostrativo per chiedere la sospensione degli accordi di ricerca con Israele.

LE REAZIONI

Gli occupanti, che da giorni dormono con le tende dentro l’università, al momento non hanno né rivendicato né condannato il gesto. Anche dai loro canali social non emerge nessun commento su quanto accaduto. L’ateneo, invece, è già al lavoro per la rimozione delle scritte e la quantificazione dei danni alle strutture. Nel frattempo cresce il malcontento tra alcuni studenti universitari che iniziano a non vedere di buon occhio le continue proteste. «È giusto avanzare delle richieste che si ritengono lecite, ma non è ammissibile che venga fatto rovinando un bene comune come gli edifici dell’università», osserva Matteo, studente di cooperazione internazionale. E come lui altre studentesse che, pur condividendo i motivi della protesta dei collettivi, condannano l’atto vandalico di domenica notte. «Così rischiano di passare dalla ragione al torto», dicono guardando lo scempio lasciato sui muri.

Le indagini dunque sono in corso. Fondamentali per identificare i responsabili saranno le immagini delle videocamere di sorveglianza interne all’università che, con molta probabilità, hanno immortalato i vandali in azione.


Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Maggio 2024, 06:00
© RIPRODUZIONE RISERVATA