Alle dieci di sera piazza Venezia brilla di luci. I turisti sono pochi. Ho appena imboccato via San Marco, dove i rumori della piazza giungono affievoliti. Intorno tutto è tranquillo. Fino ad ora. «Help! Help!». Un grido d’aiuto. «Help!» insiste una voce dietro di me. Mi fermo sorpresa. C’è un uomo a terra. E ce n’è un altro sopra di lui. A urlare, disperato, è quello schiacciato contro il marciapiede. Il suo aggressore con una mano prova a strappargli via lo zaino e con l’altra assesta schiaffi e pugni.
Il racconto della cronista
«Aiutatemi per favore, aiuto» grida ancora l’uomo in un italiano stentato. Prendo coraggio e mi faccio avanti: più mi avvicino, più metto a fuoco la scena. Adesso grido anche io: «Lascialo stare» mentre tento di spingerlo via. Il parapiglia e le urla attirano l’attenzione del concierge del vicino albergo di via d’Aracoeli. Che interviene con forza e con una spinta deciso allontana l’aggressore dal marciapiede. Lo vediamo incamminarsi. «Ha capito che il colpo è sfumato e se ne sta andando», penso mentre insieme al ragazzo dell’hotel aiuto la vittima a rialzarsi. Ancora pochissimi instanti e il bandito torna, “armato” di una bottiglia di plastica. Insieme al concierge, ci mettiamo tra i due «Vai via, lascialo stare» urliamo. L’aggressore prima tentenna, esita, poi fila via. Sparisce lungo via San Marco.
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L'uomo sotto choc
L’uomo che abbiamo appena difeso intanto piange, è sotto choc: «Non lo conosco, non l’ho mai visto prima» dice subito. «I’m so scared», sono così spaventato, balbetta.
«Grazie per avermi aiutato, mi dispiace» dice scusandosi per il disturbo. Ora, che si sente al sicuro, ripercorre quanto appena avvenuto: «Mi ha sorpreso alle spalle, mi tirava lo zaino. I miei amici mi avevano avvisato che qui a Roma sarei dovuto stare attento ai borseggiatori. Ecco perché uso lo zaino». Aspettiamo nella hall l’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza. Anche la receptionist gli offre un altro bicchiere d’acqua: «Abbiamo sentito gridare e il mio collega è uscito subito per vedere cosa stava accadendo». Anche lei è spaventata, preoccupata. Si raccoglie i capelli biondi, poi si spiega: «Ho visto quell’uomo correre via ma è stato sufficiente per riconoscerlo. Sei mesi fa lo abbiamo visto più volte puntare i turisti a piazza Venezia. Era lo stesso uomo, ne sono sicura». Intanto arrivano i militari della vicina stazione. Raccolgono la descrizione del fuggitivo: uno straniero di origini marocchine, slanciato con la felpa rosa e i jeans. Parte una prima battuta di ricerche intorno piazza Venezia. Arriva anche l’ambulanza, i sanitari del 118 accolgono Isaac e decidono di portarlo al pronto soccorso per accertamenti. Quando è stato sorpreso alle spalle, è stato spinto a terra e potrebbe aver battuto la testa. Sono le 23, le sirene dell’ambulanza e quelle dei carabinieri si allontanano.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Marzo 2024, 22:31
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