Di Maio gela Zingaretti: «Niente accordi M5S-Pd». Conte: «Non ci sarà il mio partito»
di Gigi Di Fiore
M5S, festa a Napoli: bagno di folla per Di Maio. Standing ovation per Conte: «Su famiglia e cuneo segni di una svolta»
IL MOVIMENTO
Di Maio entra in scena, introdotto da una band rock. Si muove sicuro, viene interrotto da un gruppetto di giovani che urlano «No alle armi alla Turchia» e lui non si scompone, ma si appropria del loro slogan, rassicura che condivide le loro richieste. Poi fa un bilancio in positivo di dieci anni, indica i risultati raggiunti al governo, fiero soprattutto del taglio dei 345 parlamentari e del reddito di cittadinanza.
Accenna al libretto giallo di cartone, consegnato con il biglietto agli spettatori: «Ci sono indicati i nostri obiettivi, ognuno di voi potrà spuntarli man mano che li raggiungiamo, lo faremo insieme». Ma spiega con chiarezza che, dopo dieci anni, il Movimento, nato dall'intuizione di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, deve fare un salto di qualità organizzativa.
Dice: «Siamo diventati forza di governo e dobbiamo avere una rete organizzativa sul territorio. Lo preciserò a chiusura di questa festa, coinvolgeremo 80 persone che, a livello regionale e nazionale, contribuiranno a far crescere il Movimento». Da movimento a partito, come dimostrato da una festa che non ha nulla da invidiare a quella dei partiti della prima Repubblica, con gadget, punti ristoro, gazebo.
Proprio sui territori locali e le prossime elezioni regionali con la possibile alleanza con il Pd, Di Maio replica all'invito di Nicola Zingaretti e dice: «I patti regionali e nazionali con il Pd non sono all'ordine del giorno». Eppure, Beppe Grillo, che è a Napoli ma non interviene sul palco, fa sentire il suo pensiero proprio sull'alleanza con il Pd. Bacchetta chi tra i 5 Stelle, come Di Maio, esita sui patti regionali: «Stop ai piagnistei sulle alleanze con il Pd, non voglio che rimanete qui a dire sempre Pd. Fanculo a voi, stavolta, non avevamo scelta. Cambia il mondo e noi ancora qui con onestà, onestà».
Anche Roberto Fico non mostra alcuna nostalgia per il passato: «Dobbiamo guardare avanti, la strada di una organizzazione nuova con più collegialità è molto importante».
Del progetto farà parte il premier Giuseppe Conte? Di Maio lo invita sul palco e giù gli applausi, i cori. Conte smentisce di voler formare un suo partito «perchè ci sono già molti soggetti politici», ma sulla sua iscrizione a un meet up 5 Stelle dice soltanto: «Lavoro benissimo con il Movimento e considero le esperienze dei meet up molto felice, perchè sono focolai di partecipazione dal basso».
Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Ottobre 2019, 14:42
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