La domenica elettorale in Sardegna ha dato un primo responso, aspettando quello più atteso quando domani, con l'inizio dello spoglio alle 7, si conoscerà il nome del nuovo presidente della Regione. Primo verdetto sull'affluenza, l'incognita peggiore, insieme al voto disgiunto, di questa chiamata alle urne, che vede i sardi tornare, ma timidamente, ai seggi. Il richiamo quasi ossessivo dei quattro candidati governatori nelle ultime ore di campagna alla responsabilità e all'impegno civile dei cittadini nel partecipare attivamente alla vita politica del Paese, ha fatto breccia a metà.
L'affluenza
Si conferma la tendenza in aumento per l'affluenza. Nella terza e ultima rilevazione dell'unica giornata di consultazioni, alle 22, la percentuale dei votanti è salita al 52,4% degli aventi diritto al voto. Rispetto all'affluenza del 2019, quando si registrò un dato del 53,09, questa tornata segna dunque un nuovo calo dei votanti. Alla conclusione delle operazioni di voto, secondo i dati della Regione, nelle 1.884 sezioni, hanno votato 758.252 elettori. Il corpo elettorale, ripartito nei 377 comuni dell'isola e nelle 1.884 sezioni, è di 1.447.753 elettori, di cui 709.837 uomini e 737.916 donne. L'età media degli elettori è di 54,2 anni.
La giornata
Quest'anno a differenza di 5 anni fa non ci saranno gli exit poll che in genere orientano l'esito finale. Non andò così nel 2019: diffusi la domenica alle 22 a urne chiuse, indicarono fermamente un testa a testa tra Solinas e Zedda, ma il giorno dopo il quadro si rivelò completamente opposto. Il flop dei sondaggisti divenne un caso nazionale con richiesta di spiegazioni ufficiali dei vertici Rai, che commissionò gli exit, agli istituti demoscopici. Sui tempi di attesa per conoscere il nome del nuovo presidente in Sardegna peserà poi l'andamento dello spoglio.
Gli sfidanti
La prima a votare questa mattina nel suo seggio ad Austis, nel Nuorese, è stata Lucia Chessa, la candidata outsider sostenuta dalla lista Sardigna R-esiste che promette: «Ci saremo anche dopo l'esito di queste elezioni e staremo col fiato sul collo su chiunque andrà al governo della nostra Isola». È toccato poi a Cagliari al candidato del centrodestra Paolo Truzzu. «Ora il voto - ha detto - poi chiaramente la partita del Cagliari contro il Napoli». E dopo? «Dopo si aspetta, di solito attendo a casa da solo l'esito del voto: penso che farò così anche in questa occasione». Per Renato Soru, candidato della Coalizione sarda, l'arrivo al seggio di Cagliari, accompagnato dal suo staff e dalla moglie, è stata l'occasione per fare un piccolo bilancio: «È stata una bella campagna elettorale e oggi sarà una bella giornata di democrazia e partecipazione». La sua avversaria nel centrosinistra, Alessandra Todde, che qui in Sardegna punta alla prima affermazione del campo largo a guida Pd-M5s, ha votato nella sua città, Nuoro. E da qui ha lanciato il suo ultimo appello: «Oggi l'importante è che la gente vada a votare, faccia valere il proprio voto e decida per il presente e il futuro della Sardegna». Per tutti e quattro domani sarà il giorno più lungo.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Febbraio 2024, 07:04
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