Giammarco Oberto
Alle 20, quando la Mar Jonio si appoggia alla banchina di Lampedusa,

Giammarco Oberto
Alle 20, quando la Mar Jonio si appoggia alla banchina di Lampedusa, a bordo i naufraghi gridano «Liberté, liberté». Sono 48, perché uno lo avevano già trasportato a terra in mattinata: aveva la polmonite. Tra loro ci sono 12 minori.
I migranti scendono, salgono i militari della guardia di finanza con la notifica del provvedimento di sequestro della nave. Lo ha firmato il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, che ha aperto un fascicolo, per ora a carico di ignoti, con l'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. I dieci uomini dell'equipaggio saranno interrogati oggi dalla polizia giudiziaria. C'è da capire perché nella notte tra lunedì e ieri la nave, intercettata dalla finanza a dieci miglia da Lampedusa, abbia disatteso l'ordine di fermarsi e abbia tirato dritto fino alle acque territoriali italiane, sfidando il mare forza 7. È l'aspetto intorno a cui ruota l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Quello che sembrava un nuovo caso Diciotti - proprio oggi è previsto il voto del Senato sull'autorizzazione a procedere contro Salvini - ha così trovato una soluzione salomonica in serata: migranti tratti in salvo e nave sequestrata. «Chi sbaglia paga - ha subito twettato Salvini - in Italia c'è un governo che difende i confini e fa rispettare le leggi soprattutto ai trafficanti di uomini». Una staffilata lanciata al capo missione della Mar Jonio, Luca Casarini, ex leader dei no global italiani. Già in mattinata, mentre la Mar Jonio gettava l'ancora a un miglio da Lampedusa e le Fiamme gialle salivano a bordo per un'ispezione, Salvini l'aveva battezzata «la nave dei centri sociali». «Vanno arrestati - aveva tuonato il responsabile del Viminale - se un cittadino forza un posto di blocco della polizia o dei carabinieri, lo arrestano. Conto che questo accada». La situazione è rimasta in stallo per tutta la giornata, con la Mar Jonio ben stagliata davanti a Lampedusa. «La nave è italiana e il nostro porto è aperto - si è sfogato il sindaco Totò Martello - non capisco perché non sbarcano». Perché la vera partita si stava giocando a Roma.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2019, 05:01
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