Marino in Procura per spiegare le spese 'sospette'.
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Marino in Procura per spiegare le spese 'sospette'. "Le firme sui giustificativi sono false"
Il sindaco dimissionario di Roma Ignazio Marino è in procura a colloquio con il pm Roberto Felici, titolare del fascicolo aperto sulle spese sostenute dal primo cittadino.







Il fascicolo era stato aperto nei giorni scorsi dopo gli esposti di Fratelli d'Italia e del Movimento 5 Stelle.



MARINO NEGA LE ACCUSE Ha negato le accuse e depositato documenti. Il sindaco dimissionario di Roma Ignazio Marino è stato sentito, come riferito dal suo legale Enzo Musco, nella veste di persona informata sui fatti. E, secondo quanto si è appreso, in questa veste ha lasciato il tribunale dopo quattro ore di dichiarazioni spontanee davanti al procuratore aggiunto Francesco Caporale ed al pm Roberto Felici.



Marino non ha rilasciato dichiarazioni ed è uscito da piazzale Clodio, evitando di farsi vedere dai cronisti. Nel corso del faccia a faccia con gli inquirenti, Marino, accompagnato dal suo legale Enzo Musco, ha dato la propria versione dei fatti a proposito degli scontrini e delle spese di rappresentanza fatte con la carta di credito del Campidoglio. Tra l'altro ha chiarito che non era la moglie, ma una sua collaboratrice, ad aver effettuato una prenotazione presso un ristorante.



MARINO: "FIRME SUI GIUSTIFICATIVI NON SONO AUTENTICHE" «Quanto ai giustificativi dei cosiddetti scontrini il sindaco Marino ha dichiarato che tutte le sottoscrizioni a suo nome in calce non sono autentiche, come può facilmente rivelarsi ad occhio nudo». È quanto afferma in una nota l'avvocato Enzo Musco, legale del sindaco di Roma sentito oggi in Procura a Roma.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Ottobre 2015, 20:42