Arrivata la 14esima, vale 6,7 miliardi: ma la metà va in tasse e bollette
A fare i conti è l'Ufficio Economico Confesercenti su dati Istat e SWG. A percepire la 14/ma in Italia sono circa 3,8 milioni di lavoratori dipendenti e 3,4 milioni di pensionati. Quest'ultimi sono in crescita: lo scorso anno, prima dell'allargamentò, erano solo 2,1 milioni. Anche l'importo è aumentato passando da 407 a 507 euro. Per i lavoratori dipendenti invece, la 14/ma mensilità vale in media 1.400 euro.
Le risorse in arrivo saranno però usate soprattutto per le spese obbligate, dice Confesercenti: dei 3,3 miliardi di euro destinati a questo scopo, circa 1,6 miliardi sono impiegati per saldare conti in sospeso, dai debiti alle bollette scadute; 938 milioni per le spese sanitarie e mediche, mentre i rimanenti 737 milioni per pagare Imu, Tari e altre imposte. Al risparmio e agli investimenti, invece, andrà 1 miliardo di euro circa, il 16% del monte totale. Sui consumi confluiranno circa 2 miliardi, meno di un terzo delle quattordicesime. Di queste risorse la maggior parte (1,6 miliardi) servirà per finanziare una vacanza, mentre 400 milioni andranno in spese straordinarie e regali e poco più di 300 milioni destinati agli ormai imminenti saldi estivi.
L'esiguo utilizzo della 14/ma per i consumi - spiega la Confesercenti - suggerisce un quadro caratterizzato ancora dall'incertezza delle famiglie che, nonostante il recupero del potere d'acquisto avvenuto negli ultimi due anni, sono ancora alle prese con una situazione economica difficile, che li porta ad utilizzare la quattordicesima principalmente per saldare i conti, lasciando poco spazio per fare le formiche o le cicale. E c'è anche un 20% di percettori che la vorrebbe vedere spalmata durante tutto l'anno, per avere un pò di liquidità in più ogni mese.
La dimensione di 'sussistenzà della quattordicesima diventa ancora più evidente restringendo l'analisi ai soli pensionati: in questo caso l'utilizzo della mensilità aggiuntiva per le spese obbligate è in media il 76% del totale: il 40% per i conti in sospeso, il 21% per la salute ed il 15% per il fisco. Livelli elevati che dimostrano come sia stato opportuno intervenire su assegno e platea dei percettori. Rimane la necessità - sostiene l'associazione - di un intervento più generale di stimolo alla spesa delle famiglie, che coinvolga tutte le fasce della popolazione.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Giugno 2017, 09:32
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