Egitto, confermata la condanna a morte
per l'ex presidente Morsi: evasione di massa

Egitto, confermata la condanna a morte per l'ex presidente Morsi per evasione di massa
La Corte d'assise del Cairo ha confermato la condanna a morte preliminare inflitta il mese scorso al deposto presidente egiziano, Mohamed Morsi, per l'evasione di massa del 2011.



La sentenza, appellabile, è stata letta in tv. La corte d'assise del Cairo ha inoltre inflitto in primo grado l'ergastolo all'ex presidente nel processo per collaborazione con organizzazioni straniere detto «spionaggio per Hamas».



Confermata la condanna a morte per impiccagione anche per altri imputati "eccellenti", tra i quali Mohammed Badie, guida suprema dei Fratelli Musulmani, per Mohammad al-Katatny, presidente del partito della Fratellanza, "Libertà e Giustizia", messo fuorilegge dopo la destituzione di Morsi nel 2013, e per Yusuf al-Qaradawi, telepredicatore considerato punto di riferimento spirituale per i Fratelli Musulmani, residente in Qatar e quindi condannato in contumacia.



La vicenda riguarda la fuga di massa dal carcere di Wadi Natroun a gennaio 2011, per la quale sono finiti sotto processo 130 imputati (molti di loro sono latitanti), tra i quali Morsi. Le accuse sono danneggiamento e incendio alla prigione, omicidio, tentato omicidio, saccheggio del deposito di armi del carcere, liberazione di prigionieri. Secondo la procura, tra i detenuti evasi con l'aiuto dei militanti dei Fratelli Musulmani si contano altri esponenti della Fratellanza e membri di Hamas e di Hezbollah, oltre a jihadisti e criminali comuni.
Sempre secondo l'accusa, l'operazione si è svolta con l'aiuto di esponenti di Hamas arrivati da Gaza, che hanno usato lanciarazzi e altre armi per fare irruzione nel carcere, hanno ucciso alcuni poliziotti e ne hanno presi in ostaggio altri quattro. Per queste accuse, Morsi e altri 105 imputati erano già stati condannati a morte il 16 maggio scorso. Sulla condanna, come prevede la procedura, era stato richiesto il parere del Gran Mufti, che ha avallato la pena capitale.




Si attende per oggi anche il verdetto sulla condanna a morte preliminare inflitta il mese scorso per partecipazione ad un'evasione di massa del 2011.Nello stesso processo su Hamas sono state confermate 16 condanne a morte di cui 13 in contumacia: alla sbarra sono il numero due e tre della Confraternita dei Fratelli musulmani, rispettivamente Khairat el Shater e Mohamed El Beltagui (il segretario generale del partito).



In aula vari imputati hanno accolto la sentenza mostrando il «rabaa», le quattro dita della mano simbolo della violenta repressione della protesta contro la deposizione di Morsi nel 2013.

Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Luglio 2015, 12:45